L’arrivo (anticipato) della primavera e la giornata internazionale della felicità

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Di norma, l’equinozio di primavera si verifica il 21 marzo, quest’anno il fenomeno astrologico ha deciso di anticipare i tempi di un giorno.

L’equinozio deriva dal termine latino aequinoctium che a sua volta proviene aequa-nox (notte uguale) ed è un riferimento a quel periodo dell’anno in cui sia il giorno che la notte sono perfettamente equilibrate.

Esattamente l’opposto di quello dell’autunno che si aggiudica quello più “buio”.

Il tutto intervallato dal solstizio d’inverno e d’estate che completano il circolo naturale delle stagioni.

La primavera però è anche legata ad antiche tradizioni e miti in tutto il mondo; una stagione di rinascita per il mondo della natura e quello animale, un rinvigorimento per il nostro organismo e molto altro.

Sham El Nessim, la festa di primavera in Egitto

Tradotta letteralmente come fiutare ai tempi, si tratta di una ricorrenza risalente a a circa 4700 anni fa.

Anticamente i faraoni la battezzarono con il nome di Shamo ovvero rinnovo della vita poiché essa rappresentava l’inizio della vita stessa.

Nel tempo si tramutò in Sham (olfatto e respirazione) El Nessim (brezza) ed ancora ai giorni nostri in Egitto viene festeggiata il primo lunedì a seguito della Pasqua copta con un ricco picnic all’aria aperta per godersi la prima giornata di tepore primaverile.

Flora, la dea romana e italica della primavera

Il nome Flora deriva dal latino flos, floris che significa fiore.

Una dea, della mitologia romana e dell’Italia centrale, veniva associata alla fioritura (comprese le piante indispensabili per la coltivazione), dei giovani e della speranza.

Con il tempo venne considerata la dea della primavera e di tutto ciò che sboccia.

La simbologia dell’uovo

Un simbolo universale che richiama ancora una volta la rinascita e il Cosmo.

Anticamente associato allo straordinario uccello Fenice, secondo la leggenda prima di morire tesseva un nido dalla forma ovale nel quale si accovacciava attendendo che i raggi del sole lo riducessero il cenere.

Per poi risorgere dalle sue stesse ceneri e rinascere a nuova vita (un po’ come ci ricorda uno dei film di Harry Potter! 😆 ).

Anche l’usanza di scambiarsi le uova (per noi super cioccolattose) risale a molti secoli fa.

Infatti i Persiani e in seguito gli Egizi all’inizio della primavera erano soliti donare delle uova di gallina.

Ad essere sorprendente è il fatto che anche loro spesso le decoravano, in maniera rudimentale, a mano.

Ora non ci resta che cambiare totalmente argomento e soffermarci brevemente sulla Giornata internazionale della felicità.

Nasce nel 2012 per merito dell’ONU (lOrganizzazione delle Nazioni Unite) secondo cui:

«L’Assemblea generale […] consapevole che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica.»

Un giorno per rilassarsi, un’occasione per stare in compagnia dei propri amici o celebrarlo in famiglia, con il proprio partner, un modo per “esorcizzare” il lunedì!

Secondo uno studio approfondito dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, che di recente è stato reso pubblico sul magazine The Journal of Positive Psychology, secondo cui basta fare un’attività rilassante e possibilmente di natura creativa per essere felici.

Non vi resta che dar sfogo al genio creativo che è in voi e verificare se i conti tornano!  :mrgreen:

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