Il ricettario della nonna – Bakewell Tart con crema frangipane alle mandorle

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Salgo uno ad uno i gradini, lentamente.

L’estate è quasi alle porte e devo assolutamente fare pulizia in soffitta.

Non so spiegare con precisione il motivo per cui ad ogni cambio di stagione sento questo bisogno, quasi primordiale di togliere di mezzo un po’ di roba vecchia.

Scatole impolverate piene di ricordi, mobili rotti, giocattoli che amavo da bambina, ragnatele sparse qua e là ad ornare il soffitto.

Equipaggiata della mia vecchia salopette scolorita. Immancabile fazzoletto variopinto tra i capelli.

Sono pronta. Armata per combattere la mia personale battaglia contro il superfluo e la polvere che, tra il caldo e la noia che mi procura, ho ben poca voglia di togliere.

Guardo un attimo in giro…

Esattamente da che parte si comincia quando intorno a te c’è un groviglio di oggetti ed altre cose non ben identificate?

Mi salta subito all’occhio uno scatolone pieno di vecchie foto ingiallite, in bianco e nero.

Decido di sedermi in un angolino ed iniziare da lì, dall’infanzia.

Ne prendo un malloppo ed inizio a guardarle, alcune ritraggono me in pose buffe.

Foto di famiglia, foto scattate rigorosamente sotto le feste.

Foto con amici persi lungo una strada chiamata crescita.

Mi blocco non appena ne vedo una in particolare.

Ritrae me e la nonna, scomparsa ormai da molti anni.

Ci siamo noi due intente a preparare una delle sue deliziose crostate.

Io ho sei anni, il naso sporco di farina. Lei con il grembiule a fiori, la farina sulle mani. Intenta a stendere la frolla. Pronta a creare quella magia che soltanto una nonna sa fare.

Attaccato alla foto, un foglio piegato in quattro.

La ricetta della crostata inglese con la crema frangipane, quella alle mandole che faceva impazzire tutta la famiglia.

Ed ecco che le lancette dell’orologio tornano indietro nel tempo e fiorisce un ricordo.

Secondo la ricetta della nonna servono:

  • 200 gr di farina 00
  • 1 uovo medio
  • 50 gr di zucchero a velo
  • 120 gr di burro a pomata
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 2 gr di sale

E la farcitura, invece, richiede:

  • 125 g di farina di mandorle
  • 3 uova
  • 125 g di zucchero semolato
  • 125 g di burro
  • marmellata di mirtilli q.b.

La marmellata è ancora meglio se fatta con le nostre mani, diceva sempre lei!

Per prima cosa la nonna mi raccomanda di uscire il burro dal frigo perché dev’essere molto morbido (anche quello per fare la crema).

«Un po’ come la plastilina con la quale crei tutte quegli animaletti colorati», mi dice sorridendo.

Quando sul suo volto compare la gioia, anche i suoi occhi sembrano illuminarsi in un dolce sorriso.

Dopodiché prendiamo una ciotola ed io inizio a lavorare il burro con una spatola oppure con un cucchiaio di legno finché non diventa cremoso.

Poi la nonna aggiunge lo zucchero a velo, il sale e profuma l’impasto con la vaniglia.

Continuo a mescolare con la precisione di un chirurgo!

Aggiunge anche l’uovo nella terrina senza far cadere nemmeno un pezzetto di guscio al suo interno.

«Va bene così, nonna?»

«Si, sei bravissima. Da grande sarai un’ottima cuoca», e mi da un bacio sulla testa.

Infine passa attraverso un setaccio la farina, un po’ alla volta.

Infarina leggermente il tavolo e gli adagia sopra l’impasto, lo lavora brevemente finché non diventa solida.

«Il trucco è quello d’impastare in fretta così non si scalda troppo e quando cuoce non diventa dura», mi ricorda. 

Io ogni volta ascolto attentamente, come se mi stesse svelando un segreto.

Non appena è soda ed omogenea, l’avvolge nella pellicola ed io la metto in frigo.

Controlliamo l’orologio.

Dovranno passare almeno un paio d’ore.

Nell’attesa prende il burro per il ripieno, sguscia le uova, versa a pioggia lo zucchero e la farina di mandorle.

Ogni volta che deve cucinare esce la sua mitica bilancia, è massiccia ma non si perde nemmeno un grammo. Fa sempre questa battuta ed io, puntualmente, scoppio in una fragorosa risata.

Prendo una frusta e mescolo per bene tutti questi ingredienti.

A questo punto la nonna prende dalla credenza un grosso barattolo che ha attaccata un’etichetta con su scritto “fagioli per la frolla”, sono scuri, di colore marrone ed ovviamente la sua inimitabile confettura di mirtilli fatta in casa.

Ne fa sempre un sacco per poi distribuirne un po’ a tutta la famiglia e finisce che mangiamo marmellata per una settimana.

Nell’attesa vado a guardare la tv che ci sono i miei cartoni preferiti mentre la nonna accanto a me si perde in un libro, non ho ben capito perché i grandi lo dicono visto che finiscono sempre per farsi distrarre da qualcos’altro (nel suo caso, tenere d’occhio l’orologio).

Finalmente è ora di rimettersi all’opera, la nonna esce la frolla dal frigo mentre io mi diverto ad infarinare il tavolo.

Beh, più che altro diventa un gigantesco polverone. Per fortuna lei non si arrabbia come farebbe la mamma. Scuote la testa ma poi ride di gusto.

Invece va a prendere il mattarello e comincia a stendere la frolla con gesti veloci e sicuri.

Dopodiché la sistema su una tortiera bassa che ho imburrato e cosparso di farina.

Mi porge una forchetta ed io bucherello la pasta; una volta mi ha spiegato che serve a farla cucinare bene. Non dimentico mai niente di quello che m’insegna perché voglio diventare brava come lei.

Copriamo la base con della carta forno ed aggiungiamo tanti fagioli di sopra.

Ancora una volta mi ha spiegato che serve a non farla gonfiare mentre cuoce.

La mette nel forno a 180° per 15 minuti.

Io resto lì impalata a guardare la pasta frolla cuocere mentre la nonna inizia già a rimettere un po’ in ordine, chissà come riesce a fare tante cose in così poco tempo, è come la mamma.

Dev’essere una prerogativa dei grandi. Devo ricordarmi che non ho fretta di crescere altrimenti poi dovrò farlo anch’io e non avrò più tempo per giocare.

Passato questo quarto d’ora la nonna mi dice di fare attenzione a non scottarmi mentre la tira fuori dal forno.

Elimina la carta forno ed i fagioli e la rimette a cuocere fino a doratura (5 – 10 minuti al massimo).

Una volta pronta la tira fuori e prende il barattolo di marmellata.

Ne distribuisce uno strato sulla base ed un po’ su qualche fetta di pane così facciamo pure merenda.

Infine la ricopre con la crema di mandorle e rimette tutto in forno per altri 10 – 15 minuti (fate attenzione a non farla cuocere troppo!).

Talvolta però la nonna prepara questa crostata racchiudendo la crema frangipane tra due dischi di pasta frolla.

La crostata è pronta e mentre aspetto che arrivi l’ora di cena per farne una scorpacciata, la nonna mi propone di andare al parco a giocare.

«Dopo tanto duro lavoro, ce lo siamo meritate.», esclama prendendomi per mano.

Osservo ancora per un momento quello scatto e sorrido.

Ci sono persone che non possiamo più avere accanto e così vivono per sempre nello spazio del nostro cuore riservato a loro.

Guardo la cantina. Non ho più voglia di pulire. Ho voglia di crostata.

Scendo le scale per andare a sentire ancora il profumo dei ricordi d’infanzia.

Stasera Casey, quando rientrerà dal lavoro, sarà felicissimo di vedermi.

Preparo qualcosa di veramente speciale solo nelle grandi occasioni.

E questa, è una di quelle.

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