Storia di una camera anecoica

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Strana invenzione quella della camera anecoica.

Una stanza nella quale nessuno è mai riuscito a rimanere per più di 45 minuti perché… troppo silenziosa!

Ideata dagli Orfield Labs di Minneapolis (Stati Uniti) si è aggiudicata pure un posto nel Guinness dei primati nel 2008 per essere il luogo più silenzioso al mondo.

Composta da una stanza all’interno della quale se ne trova un’altra, equipaggiata di particolari strati in fibra di vetro spessi circa 1 metro e da pareti tridimensionali fonoassorbente al 99,99%, in schiuma sintetica e spesse 3 metri che riduce qualsiasi rumore a -9,4 decibel.

Per fare un esempio pratico, attingo da Focus.

La nota rivista spiega che «Per farsi un’idea di cosa questo significhi basta tener presente che 0 dB è la soglia dell’udibile per l’orecchio umano e 30 dB è il volume dei suoni che si sentono normalmente di notte nelle nostre stanze da letto.»

Questo significa che non appena entrerete in questa camera, sarete voi stessi gli unici che possono provocare un qualsivoglia rumore.

Secondo il fondatore della società, l’uomo si muove anche per merito dei suoni che percepisce.

Dal momento che la stanza anecoica ne è assolutamente priva, si verifica subito una sensazione extrasensoriale. Cosa che il nostro corpo non aveva mai provato.

Non appena il nostro udito si abitua a quel silenzio quasi spettrale e “assordante” iniziamo a percepire le nostre funzioni vitali: il battito del cuore, l’aria che entra e si espelle dai polmoni, il sangue che circola attraverso le vene.

Un’esperienza talmente anomala per il nostro organismo che una lunga permanenza potrebbe rompere l’equilibrio psicologico e fisico.

 

Il responsabile di questo locale, Steven Orfield, spiega che nella camera anecoica (ovvero priva di eco) è possibile provare l’esperienza più significativa di privazione sensoriale.

Chi ha testato la stanza è riuscito a rimanere al suo interno per pochi secondi, c’è anche chi ha resistito per 15 minuti e ne è venuto fuori con alcuni disturbi come attacchi di nausea se non addirittura con vere e proprie allucinazioni di tipo uditivo.

Il record assoluto è da attribuire allo scrittore George Foy che è riuscito a resistere per ben 45 minuti!

A questo punto viene spontaneo chiedersi quale sia la sua funzionalità.

Essa viene impiegata per diversi scopi: ricercatori che fanno studi clinici sulla sordità, testare alcuni prodotti prima di metterli sul mercato (come cellulari, apparecchiature per le auto, lavatrici, ecc.) e persino la NASA ne usufruisce per sottoporre alcuni candidati a dei test.

Insomma è un’esperienza che difficilmente si può dimenticare… e voi, provereste mai ad entrare nella camera anecoica?  😀

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