Aloe vera

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L’aloe vera conosciuta anche come ” Pianta del Miracolo “, è una pianta dalle molteplici sfaccettature e nota soprattutto grazie alle proprietà terapeutiche e depurative che possiede, ma sapete che è possibile impiegarla anche in cucina?

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In principio…

Le prime tracce possiamo trovarle su delle tavole di argilla risalenti al 2200 a. C. a Nippur, una città mesopotamica a sud di Baghdad. Ma le sue virtù erano già note e diffuse in tutto il vicino Oriente antico.

Infatti nella cultura Assiro-Babilonese il gel contenuto nella pianta rappresentava un valido rimedio all’intossicazione causata dall’ingestione di cibo avariato.

Nel ” Papyrus Ebers ” (chiamato così per l’egittologo che riuscì a decifrarlo) datato agli anni tra il 1550 – 49 ed il 1547 – 46 a.C. rappresenta un ritrovamento particolarmente dettagliato sull’estesa conoscenza medica degli Egizi per la cura di vari malesseri ma anche molto utilizzato per la cosmesi.

Anche gli antichi greci associavano questa pianta alla bellezza e veniva considerata anche un simbolo di fortuna e pazienza. Non a caso Ippocrate nei suoi scritti la considerava molto utile per fermare la perdita dei capelli ed un valido palliativo per il mal di stomaco.

Secondo alcune leggende persino Alessandro Magno, spinto da Aristotele, era deciso a conquistare anche l’isola di Socotra situata al largo della costa orientale della Somalia e a sud della penisola Arabica, nella quale crescevano ingenti quantità di Aloe succotrina. Ritenute indispensabili per una rapida cicatrizzazione e guarigione delle ferite che i soldati riportavano in battaglia.

Troviamo le sue tracce anche nell’Ayurvedica, la medicina tradizionale dell’India si serve della corteccia dell’Aloe aquilaria agallocha per svariate cure come infezioni ad occhi e orecchie.

E nella cultura tibetana dove viene utilizzata anche come incenso durante la meditazione poiché ha un potere calmante e rilassante.

Persino i Maya che creavano un infuso per far passare il mal di testa.

Ma soltanto tra il 700 e l’800, in Europa si comprese appieno il valore (economico) dell’Aloe anche in seguito alle importazioni e divenendo tra le piante più quotate nell’ambito delle collezioni botaniche.

Ma non finisce qui…

E’ stata (ed è) anche al centro di numerose ricerche scientifiche! La prima si colloca nel 1851, dove dei ricercatori inglesi di nome Smith e Stenhous hanno studiato (e scoperto) quali sono i principi attivi responsabili delle tantissime proprietà benefiche. E’ solo grazie a loro se ogni conosciamo il primo componente che venne battezzato ” Aloina “.

La seconda giunge nel 1935 dove alcuni medici del Maryland pubblicarono delle ricerche volte ad una conoscenza più approfondita della pianta nel trattamento di radiodermatiti.

Seguiti nel 1940 dal professore Tom Rowe dell’Università della Virginia che presentò analisi più dettagliate sull’argomento.

Fino ad arrivare al 1959 dove il Ministero della Sanità Americano attestò gli effettivi risultati rigenerativi dei tessuti cutanei ottenuti dai composti a base di Aloe.

Ovviamente ancora oggi le capacità di questa straordinaria pianta sono fonte di accurate ricerche!

Dove si sviluppa… 

Per quel che riguarda la crescita, predilige un clima caldo e secco. La Repubblica Dominicana è quella che vanta la più estesa produzione di Aloe ma viene coltivata anche in Spagna, Australia, Africa, Russia, Giappone ed in varie zone d’America.

Ma perché si chiama così…

L’etimologia della parola ” Aloe ” deriva dal greco ” àls-alòs ” (sale) a causa del sapore amaro che ricorda l’acqua del mare.

Tra le varie popolazioni viene definita in diversi modi:

  • Pianta dell’immortalità – In Egitto Cleopatra stessa ne faceva largo uso come trattamento di bellezza.
  • Elisir di Gerusalemme – I templari creavano una miscela di polpa di Canapa, Aloe e vino di palma.
  • Pianta miracolosa – Nel Medioevo i monaci del convento ne tramandavo le molteplici proprietà curative.
  • Fontana della giovinezzaGli indiani vi attribuivano un potere ringiovanente.

E questi sono soltanto alcuni di una lunga lista.

Ma quante varietà esistono…

Beh, troviamo ben oltre le 400 specie esistenti!

Tra queste troviamo l’Aloe Arborescens, Corallina, Ferox, Dichotoma e moltissime altre varietà.

A livello terapeutico quali sono le sue proprietà…

  • DepurativeUn ottimo disintossicante per l’organismo. Non solo elimina le tossine ma i suoi saccaridi aderiscono alle barriere dello stomaco creando una barriera protettiva contro le sostanze nocive.
  • LassativeEbbene si, aiuta la digestione stimolando la flora batterica ed al contempo migliora l’assunzione delle sostanze nutritive. Per questa ragione spesso viene consigliato per ridurre gli effetti collaterali di molti farmaci (come crampi, stitichezza, ecc.).
  • Un integratore alimentareIl gel contenuto in questa pianta è ricco di minerali (tra cui ferro, sodio, magnesio, potassio, ecc.), 18 amminoacidi essenziali, 12 vitamine (tra cui A, C, D, E), saccaridi ed enzimi. Fornendo anche energia al nostro corpo.
  • Stimola il sistema immunitarioEssa contiene l’acemannano, uno zucchero con proprietà antinfiammatorie, antitumorali e antivirali.
  • LenitivoUn ottimo rimedio per scottature e punture d’insetti.
  • AntitumoraleCome ho accennato poco fa, aiuta a prevenire i tumori. Oltre ad essere un valido supporto in caso di chemioterapia.
  • AnticoagulanteRigenera tessuti e membrane danneggiati permettendo una cicatrizzazione più rapida.

La lista sarebbe ancora troppo lunga per poterla continuare quindi concludo aggiungendo che è davvero efficace anche per la cura dei capelli, dei denti e della pelle.

Ma come qualunque altra cosa l’importante è usarla (anche) con giudizio, evitando rimedi fai da te!

Come possiamo utilizzarla in cucina…

Dalle foglie è possibile ricavarne del succo ma è consigliabile acquistarlo. In commercio è possibile trovarne varie tipologie (non so dirvi nel dettaglio molto ma lo farò diventare l’ingrediente principale di qualche esperimento e vi farò sapere).

La polpa dell’Aloe può essere sfruttata per preparare dei centrifugati o frullati, aggiungendo della verdura o della frutta.

Troviamo persino lo sciroppo di Aloe e delle insalate.

Insomma prometto di fare da cavia e vedere che succede… no va bè, smorzavo un pò i toni seriosi dell’articolo ma sentirete ancora parlare dell’Aloe vera! 😉

Se poi avete suggerimenti o conoscete voi stessi qualche ricetta, apprenderò con piacere il vostro sapere!

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