Blue Monday – Le origini del giorno più triste dell’anno

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Lo sappiamo, lo ribadiamo continuamente e lo sottolineamo: il lunedì proprio non ci va giù!giphy

Si ritorna a scuola dopo un weekend di bagordi o di relax assoluto, si va a lavorare (a meno che tu non sia un parrucchiere o non lavori nell’ambito della ristorazione, in tal caso dovrebbe essere quello il tuo giorno libero), si riprende il tran tran quotidiano… qualunque esso sia.

Come se tutto ciò non bastasse, oggi è pure il Blue Monday.

Ma esattamente di cosa si tratta e quand’è nato questo triste giorno?

Beh, non resta che scoprirlo!

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Il terzo lunedì di gennaio, ogni anno arriva il Blue Monday, considerato il giorno più triste dell’anno (alla faccia dell’ottimismo!)

Ideato da Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, nei primi anni 2000, che attraverso una complessa equazione è arrivato alla conclusione che si tratti del giorno più cupo dell’anno.

Questo è risultato possibile prendendo in considerazione alcune variabili quali il meteo, i sensi di colpa per il denaro speso a Natale, il calo motivazionale dopo le festività e la necessità di fare qualcosa (il doversi smuovere e darsi da fare, insomma).

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Secondo alcuni si tratta invece di una trovata pubblicitaria nata nel 2005 (e riproposta anche nel 2009) per il canale Sky Travel.

Non avendo, dunque, alcuna attinenza a livello scientifico.

A tal proposito bisogna mettere in luce alcuni fattori: esistono ben due varianti di questo calcolo ed entrambi, come ho già accennato, risulta inaffidabile sia a livello scientifico che matematico. Tanto che l’università nella quale lavora(va?) Cardiff non ha voluto essere messa in mezzo.

Inoltre pare che non si trattasse di uno psicologo bensì tutor che lavorava tutor che lavorava in una scuola collegata all’università.

Persino il Guardian, noto quotidiano britannico, l’aveva considerata una bufala nonché ” uno dei molti esempi di operazioni di marketing basate su argomenti pseudoscientifici diffusi con la complicità pigra dei media.

Se analizziamo l’equazione incriminata, possiamo notare la mancanza di alcuni elementi essenziali quali: le condizioni meteorologiche di quale paese bisognerebbe prendere in considerazione, quali unità di misura usare ed ancora, come giustamente fa notare Wired, ” la distanza dal Natale non incide granché su chi è induista, per esempio. “

Nonostante questo, nella civilissima Gran Bretagna (tanto per dirne una) da diversi anni in occasione del Blue Monday si registrano parecchie assenze a lavoro.

Morale della favola, la ” viralità ” di questo giorno sopravvive al tempo, soprattutto sui social network ma non vale la pena farsi condizionare la giornata da tali quisquiliae!  😉

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