Brownies al limone

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Ormai l’avete capito.

Sono una di quelle persone che si butta sempre a capofitto nelle cose complicate, anche quando si tratta di cibo.  😆 

Così mi sono chiesta quale fosse la storia dei brownies, questi piccoli bocconcini che sprigionano un profumo tale da mandarti nello spazio (e poi, ahimè, tornare indietro).

Beh, tra slalom, ostacoli vari e tripli salti mortali, ecco cosa ne è venuto fuori!

Sulla provenienza non ci sono dubbi, sono migrati dagli Stati Uniti fino a noi.

Sulle sue origini, invece, se ne dicono tante.

Secondo alcuni questi quadratini di bontà risalgono al 1893, quando una certa Mrs. Bertha 

Palmer (proprietaria del Palmer House Hotel di Chicago) chiese a uno dei pasticceri di creare un dolce molto simile a una torta ma più semplice da trasportare per agevolare le signore (nonché sue clienti) che l’acquistavano.

L’idea era quella di ottenere un dolce che potesse entrare in una scatola per un veloce pranzo a sacco.

Fu così che vennero alla luce delle primissime versioni realizzate con un impasto ricco di nocciole spezzettate, glassa alle nocciole e ovviamente tagliate a cubetti.

A detta di altri è la classica scena del cuoco un po’ sbadato che versa del cioccolato fuso su una teglia di biscotti (non vi ricorda niente? Piccolo indizio: ganache!).

Abbiamo pure una casalinga nel Maine che dimenticò di mettere il lievito nell’impasto della torta al cioccolato che stava preparando, ma riscosse lo stesso un gran successo. 

Al di là di tanta incertezza, nel 1896 sbucava fuori la prima ricetta cartacea sul Boston Cooking-School Cook Book di Fannie Farmeche che faceva riferimento a delle torte di melassa, preparate singolarmente negli appositi stampi.

Si dovrà attendere fino al 1904 per ritrovare una versione più “moderna” dei brownies.

La ricetta originale prevede: farina, uova, burro, zucchero, frutta secca e cioccolato (in genere fondente).

Tuttavia esiste anche una variante “chiara” chiamata blondie e con tanto cioccolato bianco.

E l’etimologia di brownie?

Questa è davvero facile da intuire, deriva dalla parola brown (marrone) per via del caratteristico colore scuro!

Concentrata ma pur sempre piena di phatos, questa storia si conclude qui.

Da una ricetta trovata su: L’emporio 21

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

  • 180 gr di farina 00
  • 2 uova
  • 140 gr di zucchero
  • 90 gr di burro
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • scorza grattugiata di ½ limone
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale

PER LA GLASSA AL LIMONE

  • 190 gr di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • acqua q.b.

PREPARAZIONE

Tirate fuori dal frigo il burro, bisogna aspettare pazientemente che si ammorbidisca.

Trasferitelo in un contenitore insieme allo zucchero e lavoratelo con le fruste elettriche (oppure a mano) fino ad avere una crema omogenea.

Aggiungete le uova e il sale; prima una e non appena verrà assorbita dall’impasto, procedete con la seconda.

Passate quindi alla farina setacciata con il lievito, al succo e la scorza del limone.

Continuate a lavorare il composto finché non risulta ben amalgamato.

Non vi allarmate se l’impasto resta piuttosto denso anziché “cremoso”, in cottura si espande.

Imburrate e infarinate uno stampo rettangolare del diametro di 16 x 24 cm e versatevi il composto.

Livellatelo e infornatelo a 180° per 20 minuti.

Nel frattempo preparate la glassa mescolando lo zucchero a velo con il succo di limone e qualche goccio d’acqua (ne basta pochissima).

Alla fine avrete un composto simile a quello dei brownies.  😉

Sfornate la torta e lasciatela raffreddare.

Infine stendete uniformemente la glassa e fate riposare il tutto per circa 10 minuti, giusto il tempo di solidificare!

A questo punto non vi resta che tagliarla a quadretti e decorare i brownies con delle fettine di limone.

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