Chocolate Guinness cake di Gary Rhodes

Facebooktwitterpinteresttumblr

Il 17 marzo si celebra il Saint Patrick’s Day (Festa di san Patrizio), una festa nazionale irlandese.

Ma quali sono le sue origini?

In principio: Patrizio era scozzese e bisogna aggiungere che si forma una nebbia fitta fitta intorno alla sua provenienza.

Egli stesso scriveva che il padre aveva un terreno vicino a un luogo ancora oggi sconosciuto, dal nome in parte indigeno (Bannhaven) e in parte latino (Taberniae).

Da qui si presume che potrebbe trattarsi di Kilpatrick.

Per quel che riguarda la sua data di nascita si colloca tra il 385 e il 392 d.C.

Com’è finito, dunque, in Irlanda?

Colpa dei pirati che rapiscono il ragazzo, un tempo chiamato Maewyn Succat, all’età di 16 anni per conto del re irlandese Niall of the Nine Hostages.

Costui decide di venderlo come schiavo al re del North Dàl Riada, a Muirchu (nella contea di Antrim) e per 6 anni è costretto a lavorare come pastore a Slemish Mountain.

Il tempo passa, Patrizio scrive nelle sue Confessioni di essere molto cambiato, diventando credente e pregando parecchio.

Ha appreso le pratiche dei druidi, la lingua gaelica e ha tentato almeno un paio di volte la fuga.

La terza è quella buona poiché riesce a sfuggire al suo padrone percorrendo circa 184 miglia a piedi. Alla fine trova anche una nave, nella quale si imbarca clandestinamente, diretta in Inghilterra.

Inoltre nei suoi racconti spiega di aver sognato una Voce che gli diceva di cristianizzare l’Irlanda. Questo lo spinge a recarsi al monastero di Auxerre, in Francia, dove si prepara al sacerdozio.

Papa Celestino lo battezza come San Patrizio (dal latino pater civium, padre del suo popolo) e gli affida l’importante incarico di estirpare il paganesimo in Irlanda per introdurre in tutta la nazione il credo cattolico.

Questo spinge il giovane a tornare nuovamente sul suolo irlandese.

Prima come schiavo, ora come vescovo.

Un bel salto di qualità!  😆

La sua missione riscuote parecchio successo, non certo senza rischiare di rimetterci la pelle in varie occasione.

Percorre tutta l’Irlanda, fonda nuovi monasteri e abbazie, aiuta le persone bisognose e compie miracoli.

Senza dimenticare che cerca di convincere i Druidi a introdurre un simbolo cristiano alla festa celtica di Beltaine, il 1° maggio, nella quale si celebra l’arrivo dell’estate (è così che spuntò il sole sulle croci celtiche).

Patrizio fa parlare un bel po’ di sé, talmente tanto da ottenere la nascita di oltre 60 chiese, tutte in suo onore.

Tra le più importanti ricordiamo la  St. Patrick’s Cathedra di Dublino.

Un uomo considerato eroe e patrono d’Irlanda.

Nel corso di tre decenni ha convertito quasi tutti i Celti Scoti, compreso il più restio: il re Laoghaire.

Anche dopo la sua morte, verso la fine del V secolo, l’Irlanda si trasforma in una nazione cristiana.

In conclusione resta un grosso punto interrogativo anche per quel che concerne la sua scomparsa.

Secondo alcuni storici è avvenuta il 17 marzo del 461 a Saul, in Co. Down, all’interno di una chiesa donatagli da Dichu, un capitano che aveva convertito.

Il suo corpo viene affidato a due buoi che lo trasportano autonomamente a Down, nell’Irlanda del Nord, che da quel momento in poi prende il nome di Downpatrick, dove si trova una gigantesca statua che lo raffigura.

Non è un mistero che io sia atea fino al midollo osseo ma è stata una storia interessante da raccontare!  😉

Se poi amate le leggende, qui sotto vi lascio un link utile.

St. Patrick’s Day – Leggende

Adesso alzate i boccali di birra e buon sabato sera a tutti! 

INGREDIENTI (PER 6 PERSONE)

  • 225 gr di farina 00
  •  230 gr di uova (circa 4)
  • 350 gr di zucchero di canna tipo demerara
  • 225 gr di burro
  • 400 ml di birra
  • 100 gr di cacao amaro
  • 10 gr di bicarbonato di sodio
  • 3 gr di lievito per dolci

PER IL FROSTING

  • 300 gr di formaggio spalmabile
  • 125 ml di panna fresca
  • 150 gr di zucchero a velo

PREPARAZIONE

Per iniziare tirate fuori dal frigo il burro, prima di poterlo utilizzare deve tornare a temperatura ambiente.

Una volta ammorbidito aggiungete lo zucchero di canna e lavoratelo con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema liscia e omogenea.

Sbattete le uova con una forchetta, versatele sulla crema di burro e continuate a montare il composto come se non ci fosse un domani. 

Setacciate e mescolate la farina con il cacao amaro, il lievito e il bicarbonato.

Versate gli ingredienti secchi sulla crema alternandoli alla birra; amalgamate fino ad ottenere un impasto liscio e sodo.

Imburrate e infarinate una tortiera a cerniera del diametro di circa 24 cm, riversate al suo interno l’impasto e livellatelo delicatamente per non ritrovarvi una torta tutta bozzi.

Infornate a 180° per 1 ora e 15 minuti (ma consiglio di controllarla dopo 40 minuti).

Sfornate la torta e lasciatela raffreddare.

Nel frattempo lavorate il formaggio con lo zucchero a velo.

Montate la panna e incorporatela al formaggio.

A questo punto ricoprite la superficie della torta in superficie con il frosting appena preparato.

E il dolce che ricorda un boccale di birra con la schiuma è pronto.

Facebooktwitterpinteresttumblr