Ciambella di yogurt al cocco

Ho sempre avuto una certa ostinazione nell’andare a cercare l’origine delle cose.

Atteggiamenti, storie, cibo, movimenti culturali e via discorrendo.

Non mi maniera convulsiva o insistente nel caso delle persone mentre per le cose ci accompagna ormai da molti anni la tecnologia e anche le biblioteche.

Sottovalutate biblioteche.

Un tempo un luogo indispensabile soprattutto per gli studenti che dovevano imparare vita, morte e miracoli di un personaggio storico, di una corrente letteraria, del cosmo…

Insomma mi sa che si è capito che mi piace andare alla ricerca di un argomento e saperne quanto più possibile.

Un pò per soddisfazione personale, un pò per semplice curiosità (vi rompo sempre un sacco le scatole, eh?!?).

Nel ” mirino ” di quest’ennesima estenuante giornata di caldo costringo i miei neuroni esasperati a concentrarsi sulle vignette satiriche.

Tutto parte da un’immagine.

Di norma molto lineare, pochi dettagli su cui focalizzare l’attenzione.

Un fatto da mettere in luce.

Politica, religione, guerre, follie random nel mondo. Può trattarsi di qualunque cosa.

In bianco e nero o a colori.

Una battuta ad impatto, fulminante. Una sola frase o un’essenziale scambio di opinioni tra due o più personaggi.

Ed eccolo lì, un punto di vista. Una presa di posizione che in un certo qual modo influenza. Lascia un segno del suo passaggio.

 

 

 

 

 

 

Come molti di voi sapranno fin dall’epoca degli antichi Greci la satira aveva un fortissimo impatto sull’opinione pubblica ateniese (soprattutto perché i temi dominanti erano la politica e la società nella quale si viveva).

Quindi potete ben immaginare quanta strada hanno percorso ritagliandosi fino ad oggi uno spazio di tutto rispetto!

Non mi ” sparapanzo ” troppo buttando nozioni in lungo e in largo per non rischiare di farvi addormentare mentre vi domandate ” ma questa si occupa di cucina o è una pessima copia dell’enciclopedia Treccani? “.

Un guazzabuglio di tutto con l’umiltà di apprendere e divulgare il sapere di qualcosa di bello, brutto o semplicemente che esiste.

Detesto i saccenti, come se in una sola vita potessimo mai conoscere ogni singolo frammento di un argomento quando tutto è in continuo movimento ed evoluzione.

Sproloqui a parte, stavo dicendo…

Prendiamo un’ipotetica ed immaginaria macchina del tempo e trasportiamoci nella prima metà dell’Ottocento.

Dove possiamo beccare Honoré Daumier (pittore e scultore), un artista singolare nel panorama artistico.

Nel 1831 Charles Philippon fonda in Francia la rivista umoristica “La Caricature” a cui collabora Daumier, emblema di una satira politica piuttosto accentuata sperimentando delle caricature piuttosto buffe e deformate.

Un pò come le conosciamo ancora oggi.

E non certo senza scaturire molti guai (per lui, ovviamente).

Perdonate le informazioni molto frammentarie ma per quanto abbia cercato ci sono informazioni dispervise a riguardo.

Comunque sia tornando al presente per chi si fosse intrippato in questa, poco lineare, storia delle vignette umoristiche ho trovato questo saggio (?!?) molto interessante:

http://www.academia.edu/8575375/La_vignetta_satirica_analisi_semiotica_linguistica_e_pragmatica

E un breve (ma intenso) articolo dedicato a Natcomics, un’idea nata dalle menti di due italiani davvero in gamba:

http://www.sociartnetwork.com/se-non-capisci-te-lo-disegno-natcomics/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con questo vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione e buone (meritate) vacanze!  🙂

 

 

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE):

PREPARAZIONE:

Montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.

Aggiungete lo yogurt, l’olio a filo e grattugiate la scorza del limone quindi mescolate bene.

In una terrina setacciate la farina con il lievito quindi riunite tutti gli ingredienti e amalgamate il tutto fino ad avere un composto omogeneo.

Imburrate ed infarinate uno stampo per ciambella e versatevi il composto.

Cuocete in forno caldo a 180° per circa 30 – 35 minuti.

Lasciate raffreddare completamente prima di sfornare la ciambella.