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Non è una novità il fatto che i cosmetici vengono testati sugli animali per verificare la tossicità di un determinato prodotto, i possibili allergeni e altri fattori.

Stavolta però non è mia intenzione scrivere di questa discutibile pratica ma piuttosto dare una buona notizia agli animalisti e a coloro che hanno realmente a cuore il loro benessere!

Elena Kummer, una giovane ricercatrice bergamasca, ha studiato per anni un metodo alternativo all’utilizzo delle cavie per testare gli innumerevoli prodotti di cosmesi presenti in commercio.

Grazie al suo incredibile contributo si è aggiudicata il premio internazionale più ambito nel campo, appunto, della sperimentazione non animale: il Lush Prize.

Nato nel 2012 grazie alla collaborazione della Lush Cosmetics, una compagnia che produce dei cosmetici realizzati manualmente con frutta e verdura e l’Ethical Consumer Research Association, una cooperativa inglese che si occupa di ricerca e consulenza sul comportamento etico delle varie compagnie, “educando” così anche noi consumatori a indirizzarci verso una scelta più equa.

La Kummer ha ricevuto ben 10.000 sterline che le permetteranno di portare avanti il suo progetto sugli allergeni, sviluppato presso l’Università di Milano.

«Con questo premio potrò lavorare per un altro anno nel laboratorio di Tossicologia per cercare di dare un contributo allo sviluppo dei metodi alternativi, soprattutto per la valutazione della potenza degli allergeni, cosa che attualmente è possibile valutare solo in vivo. Sono davvero molto orgogliosa di questo premio, che potrà rappresentare un passo avanti nell’abolizione della sperimentazione sugli animali in ambito cosmetico.

L’obiettivo finale è quello di cercare un metodo alternativo per la valutazione del potenziale tossicologico delle nuove sostanze che vengono immesse sul mercato, soprattutto in ambito cosmetico, e di rimpiazzare il Test del Linfonodo Locale (LLNA), in cui si prevede l’utilizzo del topo per identificare l’allergenicità dei nuovi composti chimici immessi sul mercato. E’ chiaro che questo progetto può contribuire solo parzialmente alla sostituzione (Replacement) degli animali, insieme ad altri metodi che ad oggi si occupano dello stesso obiettivo.,» ha dichiarato la Kummer per il grande traguardo raggiunto.

Questo è un enorme passo avanti verso l’abolizione della sperimentazione animale e speriamo che un giorno non troppo lontano queste ricerche rappresenteranno soltanto un brutto ricordo, anche in ambito medico.

INGREDIENTI (PER CIRCA 20 BISCOTTI)

  • 200 gr di farina 00
  • 1 uovo
  • 100 gr di burro
  • 5 – 6 olive nere
  • 6 pomodori secchi
  • 3 – 4 cucchiai di grana grattugiato
  • ½ cucchiaino di bicarbonato
  • basilico fresco e pepe q.b.
  • 3 gr di sale rosa dell’Himalaya

PREPARAZIONE

Setacciate e mescolate la farina con il bicarbonato, il sale, il pepe e il grana.

Formate la classica fontanella con un foro al centro quindi aggiungete il burro freddo tagliato a cubetti.

Lavorate con la punta delle dita fino a ottenere un composto sabbioso.

Unite le olive, le foglie di basilico e i pomodori secchi tritati grossolanamente.

Infine sgusciate l’uovo e impastate brevemente.

Ponete l’impasto in frigo avvolto nella pellicola per circa 30 minuti.

Trascorso questo tempo prelevate delle piccole porzioni di pasta da 30 gr ciascuna, formate delle palline e pressatele con il palmo delle mani.

Infornate a 170° per circa 15 – 20 minuti.

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