Fama letale

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Direi di sorvolare sul mio tentativo di scimmiottare il film “Arma Letale” con dubbi giochi di parole, non perdere tempo e passare subito al dunque.

Siamo tutti d’accordo?

Bene.

Quella della Netflix potrebbe essere definita una scelta azzardata, indubbiamente coraggiosa e vagamente sconcertante.

Mi riferisco a Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online, la nuova serie tv disponibile sulla piattaforma statunitense a partire dal 18 dicembre.

Giù le mani dai gatti caccia a un killer online

La trama è semplice: in rete inizia a girare un video chiamato1 boy 2 kittens.

Si tratta del raccapricciante tentativo di un ragazzo di farsi notare torturando fino alla morte due poveri gattini, colpevoli soltanto di essere capitati nella casa dell’essere umano sbagliato.

Non entrerò nei particolari e sconsiglio vivamente di andare a cercarlo sul web.

Non sono mai stata una persona facilmente impressionabile ma non riesco proprio a concepire un simile atto di violenza né tantomeno guardarlo.

Comunque sia inizia una vera e propria caccia all’uomo nell’immensità della rete. Tutti cercano indizi, prove, qualcosa che riconduca a questo tizio…

Nel frattempo viene fuori un nuovo video, “1 lunatic, 1 Ice Pick. Il misterioso (per così dire) individuo è sempre lo stesso.

L’atto secondo di una mente disturbata.

E questo è soltanto l’inizio.

Da qui in poi ha inizio una sorta di biografia del criminale e mi pare giusto avvisare che alcuni degli accadimenti riportati qui sotto potrebbero urtare la vostra sensibilità.

A tutti gli altri buona lettura (se possiamo definirla tale…).

Nasce come Eric Clinton Kirk Newman, canadese di origine, classe 1982, primogenito di tre fratelli e con una spasmodica necessità di far sapere al mondo che lui esiste.

Se è vero che i panni sporchi si lavano in famiglia – secondo una sua testimonianza – la madre ne era ossessionata: maniaca dell’ordine e della pulizia, era pratica comune lasciare fuori dalla porta di casa i figli affinché ogni cosa restasse immacolata. Un impulso così forte da spingere la donna a mettere i coniglietti del piccolo Eric nel freezer.

Il resto potete immaginarlo da soli.

Come se questo non bastasse, nel 1994, al padre del giovane viene diagnosticata una forma di schizofrenia, notizia che spingerà i suoi genitori a divorziare. Viene quindi affidato alle cure della non troppo amorevole nonna Phyllis, la quale sia in privato che in pubblico chiama il nipote “checca”.

Una volta finito il liceo Eric inizia a racimolare qualche soldo come spogliarellista al Remington’s, un noto gay bar di Toronto, per poi accettare piccole parti in film porno, fare l’escort per uomini e infine si lancia nel mondo della moda come modello per la rivista Fab Boy, dove si fa chiamare “Jimmy” e si presenta così:

“Un ventiduenne russo, amante del calcio,
che sogna di diventare un poliziotto corrotto o un omicida.”

Nel 2006 Eric Newman cambia ufficialmente nome diventando Luka Rocco Magnotta.

A quanto pare questo avviene nello stesso periodo in cui si da al taglia e cuci (ossia alla chirurgia plastica) del volto e dei capelli; forse la causa scatenante potrebbe essere una condanna per truffa che lo costringe a fare nove mesi di lavoro socialmente utile.

Luka però non si arrende e riparte alla carica provando a partecipare ai provini di Plastic Makes Perfect usando testuali parole:

“Mi chiamo Luka e sono dipendente dalla chirurgia estetica.
La cosa in assoluto più importante per me è il mio aspetto esteriore.
L’intelligenza è al secondo posto.”

La risposta è no. La stessa che riceverà ai provini del reality canadese COVERguy.

Amareggiato e deluso, il ragazzo passa al “lato oscuro” del web creando – secondo quanto riportato dalla polizia – 20 siti internet e 70 pagine Facebook interamente dedicate a se stesso. A suggellare il tutto c’è anche un po’ di gossip sul suo conto. Voci messe in giro da lui stesso e poi smentite con account fake (sempre da lui).

Non c’è nulla che Luka non sia disposto a fare pur di avere quella tanto bramata notorietà che non riesce a trovare.

La svolta avviene nel 2010, quando in una delle tante pagine Facebook condivide “3 guys 1 hammer“, un video dei maniaci di Dnepropetrovsk nel quale si vede un uomo che viene brutalmente assassinato (ahimè, anche stavolta non si tratta di finzione), che attira moltissima attenzione su di sé.

Ed ecco arrivare l’ispirazione: il 21 dicembre 2010 pubblica su Youtube un filmato che vede come protagonisti due poveri gattini, quelli di cui vi ho parlato all’inizio dell’articolo (1 guy 2 kittens).

La piattaforma si accorge del contenuto inappropriato e rimuove subito il video, peccato che qualcuno riesce a “catturarlo” e divulgarlo nei forum.

Luka se ne accorge, è il momento buono per mettere in atto la fase due del suo piano.

Rispolvera i vecchi profili falsi, si aggira tra le pagine di utenti animalisti e inizia a chiedere se qualcuno sa dove può trovare quel video (molte ore prima di metterlo online).

Beh, la reazione è facile da intuire… il filmato continua a girare nella rete raggiungendo l’organizzazione no-profit Rescue Ink che riesce a raccogliere 5.000 dollari da usare come ricompensa a chiunque possa aiutarli a scovare il VKK (acronimo di Vacuum Kitten Killer).

L’Animal Beta Project. un gruppo di animalisti incentrato sulla giustizia animale risponde all’appello: lo sconosciuto viene individuato. Ha anche dei precedenti penali, come dimostra un fascicolo della polizia. Ma non è sufficiente e l’anno successivo pubblica altri due video in cui uccide altri due gatti, uno dei quali finisce in pasto al suo pitone birmano.

In mezzo a questo delirio c’è anche The Sun che ha seguito passo passo tutta la storia di Luka Magnotta.

Quale miglior occasione per inviare un’email anonima al quotidiano?

“La prossima volta che sentirete parlare di me sarà per un film che sto
realizzando con esseri umani. E non con gattini.”, annuncia con fierezza.

L’atto finale di una mente disturbata.

Il ragazzo che vedete ritratto nella foto qui sopra è Lin Jun, secondo varie testimonianze, il fidanzato di Luka dal 2010 in poi. Prima e ultima vittima umana di questo terrificante racconto.

Il 25 maggio 2012 Lin non si presenta al minimarket di Montreal in cui lavora, così il suo capo insospettito prova a chiedere alle persone che lo conoscono. Tre dei suoi amici vanno a cercarlo a casa però di lui non c’è nemmeno l’ombra.

Due giorni dopo denunciano la scomparsa di Lin alla polizia.

In concomitanza con la misteriosa scomparsa del giovane, su Bestgore – un sito estremo canadese – viene fuori1 lunatic 1 ice pick. Si tratta di un filmato della durata di 11 minuti nel quale si vede un ragazzo nudo legato ad un letto, in sottofondo possiamo sentire il brano “True Faith” dei New Order. Poco dopo vediamo un’altra figura maschile che gli taglia la gola per poi pugnalarlo ripetutamente all’addome e al torace con un rompighiaccio.

Non contento dell’operato ritiene opportuno anche farlo a pezzi per poi darsi alla necrofilia e al cannibalismo.

Il video si chiude “in bellezza” con il suo cane che mangia un po’ della carne rimasta.

Successivamente Luka decide di confezionare mani e piedi dell’ormai ex fidanzato e inviarli per posta alla sede del CPC (Conservative Party of Canada ovvero il Partito Conservatore del Canada), alla base operativa del Partito Liberale canadese, alla scuola elementare False Creek e al St. George.

Le sei parti del corpo rimanenti vengono trovate solo in un secondo momento e per di più in luoghi diversi. Per quanto riguarda la testa, invece, le ricerche andranno avanti fino al 2 luglio, giorno in cui verrà ritrovata vicino a un lago nel parco di Montreal.

Il giorno dopo l’omicidio, il nostro sadico protagonista prende un volo per Parigi con un passaporto falso e, proprio mentre si gode la fama tanto sudata grazie ai giornali di tutto il mondo che scrivono di lui, il suo telefono viene intercettato. Il 4 giugno Luka Magnotta può dire addio per sempre ai suoi piani di gloria.

Adesso però facciamo un salto temporale in avanti fino al 19 giugno 2012.

Durante il processo non ci pensa due volte a dichiararsi non colpevole e pur confermando le accuse a suo carico si appella all’infermità mentale. Presenta fior fior di fascicoli che affermano si tratti di schizofrenia.

La storia non regge, il tribunale lo condanna all’ergastolo, sicché lo rinchiude nel centro di detenzione di Rivière-des-Prairies.

Beh, da allora non se la passa neanche tanto male.

Ha smesso di essere ossessionato dall’aspetto fisico e si è addirittura innamorato. Tanto che nel giugno del 2017 da decidere di sposarsi in carcere con Anthony Jolin, uno dei suoi compagni di prigione (anche lui condannato per omicidio). 

E se al peggio non c’è mai fine mi sembra giusto concludere conMy Son, The Killer: The Untold Story of Luka Magnotta and “1 Lunatic 1 Ice Pick“.

Nel 2018 le librerie canadesi ospitano un succoso libro scritto da Anna Yourkin, la madre di Luka, e Brian Whitney, giornalista e autore di numerosi testi incentrati sulla criminologia.

A quanto pare il mito di Luka Rocco Magnotta sopravvive al tempo.

Credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro.

Passo e chiudo.

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