Granita alle mandorle e cioccolato e brioches col tuppo

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Se vi dico ” La Pimpa ” tantissimi di voi sentiranno i ricordi d’infanzia che riaffiorano e un sorriso non può, inevitabilmente, non scappare.

Per chi come me, è degli anni 90 (e non solo) non può dimenticare un cartone così bello che ha segnato positivamente i primi anni della nostra vita ed è un vero peccato che invece questa generazione e quelle future che probabilmente non conosceranno mai questo delizioso cartone (ah, e i libri, una delle migliori letture che si possa regalare al proprio bimbo).

Purtroppo sono venuta a conoscenza che in questi giorni nel mirino è finita proprio lei, la Pimpa. Un personaggio che con la sua semplicità cerca di diffondere i valori della vita: altruismo, amicizia, sincerità…

Sembra proprio che al nuovo sindaco di Venezia qualcosa non vada proprio giù, ma cosa?

Beh, a quanto pare Luigi Brugnaro​ ha pensato bene di estirpare (è il caso di dire) dalle bibliotece pubbliche della città parecchi libri per bambini inerenti all’argomento ” gender “.

Ovvero?

Semplicemente l’idea di promuovere e fare informazione sull’idea di famiglia a 360°, ben più vasta di quella che noi chiamiamo tradizionale.

Ma certo carissimo sindaco, mi sembra giusto incentivare il bigottismo per quelli che un giorno potrebbero diventare dei meravigliosi cittadini che faranno sentire inadeguato un ragazzino solo perché ad un bel paio di seni sodi preferirà dei pettorali scolpiti.

Scusatemi, facevo ovviamente del sarcasmo…

Ma la mia indignazione verso il lato lercio della censura sulla libertà di espressione ancora una volta assolutamente fuori luogo.

No perché qualcuno dovrebbe spiegarmi cosa c’è di male nel far sapere ad un bambino che esiste sia mamma e papà ma anche mamma e mamma o papà e papà. Cosa c’è di sbagliato nel dire a proprio figlio che chiunque vorrà essere o avrà accanto non cambierà le cose, nessuno smetterà di volergli bene e che dovrà rispettare gli altri. Qualunque possa essere la propria identità.

Smettiamola di trovare sempre un capro espiatorio su cui accanirci.

Persone come Camilla Seibezzi, non soltanto una delegata ai diritti civili e contro ogni forma di discriminazione, ma anche una donna, una persona. Una persona che lotta non solo per se stessa ma anche per tutti noi.

Vogliamo un futuro migliore per noi ma soprattutto per i propri figli, per quelli che saranno uomini e donne domani ma viviamo nell’era del progresso/regresso, finché le bocche resteranno spalancate e le menti chiuse c’è poco da fare.

O meglio c’è tanto da fare ma è fondamentale avere almeno l’umiltà e la pazienza di ascoltare e capire, di leggere, documentarsi, confrontarsi… prima di prendere una posizione.

O più semplicemente farsi un opinione a riguardo, pro o contro che sia.

 

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INGREDIENTI (PER 4 PERSONE):

  • 100 gr di cioccolato fondente al 70%*
  • 35 gr di cacao amaro
  • 350 ml di acqua
  • 75 gr di zucchero semolato
  • 50 gr di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio di miele millefiori

*Nei limiti del possibile scegliete delle tavolette di buona qualità perché ne guadagnerà moltissimo il sapore. Stessa cosa per il cacao amaro, di solito non nomino nessuna marca ma da quando ho provato il barattolone della Bellarom, non l’ho più cambiato.

PER LA GRANITA ALLE MANDORLE:

  • 150 gr di pasta di mandorle
  • 200 gr di zucchero
  • 500 ml di acqua

PER LE BRIOCHES:

  • 500 gr di farina manitoba
  • 1 uovo
  • 265 ml di latte intero
  • 80 gr di zucchero
  • 75 gr di burro
  • 15 gr di strutto (o stessa quantità di burro)
  • 10 gr di sale
  • 3 cucchiaini di miele millefiori
  • 1/2 stecca di vaniglia (o essenza alla vaniglia)
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

PER LUCIDARE:

  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di latte
  • 1 pizzico di sale

PREPARAZIONE:

Piccola premessa: la ricetta del brioches è stata presa dal blog ” Profumo di lievito ” per correttezza mi sembra giusto dare il merito a chi spetta e perché prima d’ora non avevo mai trovato una ricetta che si avvicinasse a quella originale (ma con questa il risultato è davvero ottimo)!

Incidete la bacca di vaniglia, prelevate i semi e versateli nel latte con un cucchiaino di zucchero (prelevandolo dalla quantità totale) in un pentolino.

Ponete il tutto sul fuoco a fiamma dolce e portate quasi ad ebollizione quindi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il latte aromatizzato coperto con un pò d’alluminio.

Poi eliminate la bacca e riportate il latte ai 265 ml nei quali scioglierete il lievito, aggiungete anche 265 gr di farina (presa dai 500 gr), mescolate in una terrina fino ad avere un composto omogeneo. Coprite e lasciate maturare per circa 40 minuti.

Quando noterete dei solchi netti sulla superficie dell’impasto,

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unite un cucchiaio di farina e poco più di metà del farina avanzata.

A questo punto avviate la macchina con la foglia (gancio a K) a bassa velocità e dopo un paio di minuti aumentate la velocità a circa 90 rpm (giri della planetaria o per minuto) in modo da iniziare a formare il glutine.

Non appena l’impasto risulterà quasi incordato, aggiungete 1/3 di un uovo precedentemente sbattuto, stessa cosa per lo zucchero e la farina (quel tanto che basta perché l’impasto resti mantenga la consistenza), alternate questi ingredienti unendoli in 3 volte.

Aspettate che l’impasto torni elastico e capovolgetelo nel contenitore prima di aggiungere la successiva tornata d’ingredienti.

Non appena inserirete l’ultima parte di uovo, unite anche il sale.

Terminato questo passaggio aggiungete 55 gr di burro ammorbidito a pezzetti in due volte e ribaltate il composto prima di unire la seconda parte.

Seguite lo stesso procedimento con 20 gr di burro precedentemente fuso, poi lo strutto (o 15 gr di burro), il miele ed infine l’estratto di vaniglia.

Non appena l’impasto risulterà incordato, montate il gancio e continuate ad impastare fino a quando non vedrete il velo (ovvero quando stirando delicatamente un lembo dell’impasto noterete un velo molto sottile che non dovrà spezzarsi), sempre ribaltando l’impasto a metà lavorazione (circa 2 minuti).

Arrotondate il composto e ponetelo in una terrina capiente, lasciate riposare per 30 minuti coperto della pellicola quindi mettetelo in frigo dalle 6 alle 12 ore.

Trascorso questo tempo riprendete l’impasto e lasciatelo tornare a temperatura ambiente per circa 1 ora.

Procedete quindi con le pieghe di tipo 2 (in questo caso senza serrare eccessivamente).

Rivoltate l’impasto lasciando le pieghe sotto, arrotondate delicatamente la pasta e coprite con un contenitore per 15 minuti.

Dividete il panetto in pezzi da circa 90 gr ciascuno (da cui preleverete una pallina più piccola) e posizionatevi sopra la mano inclinandola leggermente verso destra

IMG_0104e praticando una leggera pressione tra il palmo e sfruttando l’aderenza del ripiano arrotolate l’impasto come se state disegnando un cerchio immaginario fin quando non avrete una pallina perfettamente liscia.

Infarinatevi pollice indice e medio e divaricate al centro la pallina con le dita ed inserite quella più piccola nel foro che avrete fatto.

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Ponete le brioches su una placca rivestita di carta forno e lasciate lievitare coperte con della pellicola per circa 1 ora – 1 ora e mezza fino al raddoppio.

Infine spennellate la superficie con l’uovo sbattuto, il latte ed un pizzico di sale precedentemente mescolati e infornate a 170° per circa 15 – 17 minuti.

Sfornate le brioches e lasciatele raffreddare completamente prima di gustarle!

Ora procediamo con le granite.

Per quella al cioccolato: in un tegame mescolate con una frusta l’acqua, il cacao, lo zucchero ed il miele.

Ponete sul fuoco a fiamma dolce per circa 3 minuti finché tutti gli ingredienti non saranno sciolti e ben amalgamati.

Togliete dal fuoco, tritate grossolanamente il cioccolato, mescolate con una frusta per evitare che si formino grumi e lasciate raffreddare completamente.

Versate il composto in un contenitore e chiudete con un coperchio quindi mettete in freezer per almeno 4 ore, avendo cura ogni 30 minuti di rompere con un cucchiaio i cristalli che si formeranno.

In questo modo se uscirete la granita 5 minuti prima di consumarla, tornerà ben presto morbida al punto giusto!

Per la granita alle mandorle: versate in un tegame l’acqua con lo zucchero, mescolate e portate ad ebolizzione a fuoco basso.

Spegnete il fuoco, aggiungete la pasta di mandorle a pezzetti e mescolate con una frusta fino a sciogliere completamente il panetto (io consiglio anche di filtrare almeno un paio di volte il liquido in un colino a maglie strette in modo da eliminare i piccoli grumi).

Lasciate raffreddare del tutto e seguite lo stesso procedimento della granita al cioccolato.

PS: ovviamente questo è un metodo pratico per chi non possiede una gelatiera! 😉

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