I giorni della merla – Tra credenze e mezze verità

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Gli ultimi tre giorni di gennaio o gli ultimi due giorni di gennaio e il primo giorno di febbraio vengono definiti i giorni della merla, ossia i più freddi dell’anno.

Si tratta di una credenza popolare che, ahimè, spesso “cozza” con le previsioni meteorologiche degli ultimi decenni.

Insomma dalla comunità scientifica non è mai arrivato un riscontro concreto!

Ma che attinenza c’è tra il freddo e un volatile?

Le ipotesi a riguardo sono due ed entrambe risalgono al 1740 per via di alcune pubblicazioni di Sebastiano Pauli.

La prima sostiene che si tratterebbe di un cannone chiamato Merla che doveva essere trasportato sulla riva opposta del fiume Po, ma per riuscirci bisognava aspettare che il fiume gelasse.

La seconda invece parla di una ricca donna di Caravaggio (Lombardia), soprannominata de Merli, la quale doveva traghettare il Po per recarsi “a Marito” e aveva solo questi giorni a disposizione perché il fiume era ancora gelato.

Esiste anche un’altra spiegazione – proveniente da tutt’altra fonte – secondo cui deriverebbe da una leggenda.

C’era una volta una merla e i suoi cuccioli – in origine dal folto piumaggio nero – che per sfuggire al freddo dell’inverno si rifugiarono in un comignolo.

 Uscirono fuori soltanto il 1° di febbraio, accorgendosi pure di essere diventati tutti grigi a causa della fuliggine.

Da quel momento in poi tutte le femmine e i piccoli della specie nacquero di colore grigio.

La conclusione tratta da Wikipedia è quella di giustificare in maniera un po’ fantasiosa la differenza morfologica presente nel sesso di una medesima specie.

Infatti il manto delle femmine è di colore bruno/grigio (becco annesso) mentre quello del maschio è nero e lucido, il becco, invece, ha una tonalità che vira tra il giallo e l’arancione.

Non è ancora finita qui perché esiste una versione più elaborata della leggenda di cui vi ho parlato poc’anzi.

Una merla doveva sopportare i dispetti di gennaio, un mese freddo e cupo. Infatti costui aspettava pazientemente che l’uccello uscisse dal nido in cerca di cibo per scatenare delle grandi gelate.

La merla, stanca dei soprusi, decise di fare provviste sufficienti per un mese intero e restare al calduccio nella propria tana finché gennaio non se ne fosse andato.

Il 28 del mese (allora erano di meno), convinta di aver ingannato quell’antipatico di gennaio, uscì dal rifugio e iniziò a canticchiare per sbeffeggiarlo.

Gennaio si arrabbiò talmente tanto da chiedere tre giorni in prestito a febbraio per scatenare bufere, venti fortissimi e fitte piogge.

La merla, colta alla sprovvista, trovò un riparo di fortuna dentro un camino, nel quale dovette restare per ben tre giorni filati.

Una volta sgusciata fuori notò che il suo splendido piumaggio era diventato grigio a causa della fuliggine accumulatasi nel camino.

E per ragione (a noi ignota) restò per sempre così.

Partendo da questo presupposto la leggenda sostiene che se i giorni della merla sono freddi, avremo una bella primavera. In caso contrario si farà desiderare per un po’.

Noi non sappiamo esattamente come stiano le cose.

Ma una cosa è certa: fa un freddo merlino! ?

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