Io c’è – Come evadere le tasse in modo creativo

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Io c’è si definisce una commedia tratta da un fatto realmente accaduto, ma possiamo pure definirla una storia che parla di tutti noi (italiani).

Per anni si dibatte di un determinato argomento finché non arriva qualcuno che lo trasforma in un film e spiega la spinosa questione senza dover per forza annoiare. Ad esempio un regista come Alessandro Aronadio.

Trama

Massimo Alberto – interpretato dal talentuoso Edoardo Leo – è il gestore di un B&B chiamato “Miracolo italiano”, attività che ha ereditato dopo la morte del padre. Il locale in questione però ha un piccolo difetto di base: si trova nel centro di Roma, proprio di fronte a un convento la cui peculiarità è quello di offrire alloggi ai pellegrini in cambio di donazioni e contributi a vario titolo.

Capirete quindi che si tratta di una coincidenza davvero sfortunata per il povero albergatore (e per i suoi affari)!

Così Massimo decide di trascorrere una notte dalle suore per capire il “segreto” sugli effettivi riscontri economici che stanno ottenendo. Beh, la risposta è sotto il suo naso, un luogo di culto beneficia delle esenzioni fiscali. Niente ricevute e neppure tasse da pagare.

Perfetto, fondiamo una nuova religione. Pensa Massimo.

Per riuscire nella bizzarra impresa chiama a rapporto Marco, pseudo scrittore nonché teologo di dubbia credibilità, e Adriana Alberti, la sorella pragmatica e pure un po’ incasinata: nasce così l’Ionismo. Culto basato sul concetto che ognuno di noi è Dio e sull’indipendenza personale al di fuori degli altri.

«Non avrai altro Dio all’infuori di Te!». Precetto religioso strategico, attraente e sempre attuale.

Questo stratagemma frutta al protagonista molti guadagni e seguaci. Strada facendo però la situazione gli sfugge di mano… soprattutto quando entra in scena Teresa, una ragazza che alloggia al B&B e riesce a scalfire il cuore impietrito di Massimo.

Scritto e diretto da Alessandro Aronadio in collaborazione con Valerio Cilio, Edoardo Leo e Renato Sannio, vanta la presenza di attori come Edoardo Leo, Margherita Buy e Giuseppe Battiston. All’appello non manca neanche Giulia Michelini, Massimiliano Bruno e la voce fuori campo del celebre doppiatore italiano Franco Mannella.

In Italia il tema esenzioni fiscali nei luoghi di culto infervorisce gli animi già da un bel po’ di anni. Per tale ragione Io c’è prova a spiegarlo con quel tocco di leggerezza e semplicità che non minimizza mai; al contempo sembra voler mettere in luce un mucchio di paradossi e dogmi.

«In questo film io riporto esattamente credenze e precetti di veri culti: se questi susciteranno risate la responsabilità non sarà di certo mia», dice Aronadio.

Sacro o profano, religioso o sociale, culto o occultato?

Decidete voi.

Sempre che non stiate già scegliendo il nome del vostro nuovo credo.

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