La storia di Kelsey, il golden retriever che salvò la vita al suo papà umano

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E’ Capodanno, a nord di Harbor Springs (in Michigan) fa parecchio freddo, la neve ricopre gran parte del paesaggio.

Bob e la sua fedele Kelsey, uno splendido golden retriever, vivono nei pressi di una fattoria.

Secondo la ” tradizione ” al mattino si guarda il Super Bowl, l’evento sportivo più atteso dell’anno.

Un’importante partita di football americano che si disputa all’University of Phoenix Stadium. Clemson contro l’Ohio State.

C’è l’intervallo, Bob decide di uscire un attimo a prendere un pò di legna in pantofole, camicia e pantaloncini.

Che sarà mai, sono soltanto pochi metri e conosce quella strada a memoria.

Lo stesso percorso che fai centinaia di volte.

Ciò a cui non ha pensato al momento è che la neve può essere dispettosa quando meno te l’aspetti ed infatti lui finisce per scivolare!

Conseguenza: compressione alle vertebre.

Rimasto paralizzato, l’uomo prova a chiedere aiuto ma nessuno riesce a sentirlo, tranne la coraggiosa Kelsey che corre subito in suo soccorso.

“Stavo urlando per chiedere aiuto, ma il mio vicino di casa più vicino è a circa un quarto di miglio di distanza ed erano le 22:30. Ma la mia Kelsey è venuta.” – ha raccontato Bob – “Al mattino la mia voce non c’era più e non ho potuto urlare per chiedere aiuto, ma Kelsey non smetteva di abbaiare.”

Bisogna aggiungere che Bob è rimasto per ben 20 ore immobile nella neve con una temperatura che arrivava sotto i 5°.

Kelsey non si è persa d’animo. Si è accucciata su di lui per tenerlo al caldo e gli leccava la faccia e le mani per tenerlo sveglio.

Purtroppo dopo 19 ore in quelle condizioni l’uomo perde i sensi ma l’intraprendente cagnetta non smette di ululare e finalmente il vicino, Rick, la sente e va a vedere cosa succede per poi chiamare i soccorsi subito dopo.

Quando Bob è arrivato al Northern Michigan, il Dipartimento di Emergenza di McLaren, aveva una temperatura corporea di appena 21°, fibrillazione cardiaca e compressione vertebrale: era in gravi condizioni ma estremamente buone per una persona che aveva rischiato di morire congelata. Tutto questo grazie alla caparbietà di Kelsey che non si è mai arresa.

Un caso di estrema fortuna, affermano i medici, riuscire ad operare e sistemare la compressione vertebrale, è decisamente raro. E per di più riacquistare la totale autonomia nel deambulare!

“La maggior parte delle persone con lesioni vertebrali non si muove più. È una tragedia, ma quando è successo, è successo. Non so se siano state le basse temperature o la posizione in cui era sulla neve che lo hanno salvato dalla paralisi permanente”, spiega il neurochirurgo che ha operato Bob.

Kelsey ed il suo papà umano erano inseparabili fin da prima che avvenisse il brutto incidente, andavano dappertutto insieme, persino al negozio di alimentari.

Adesso quel legame non può che essere semplicemente indissolubile.

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