Ma gustiamoci con calma questo momento di puro no sense.
Correva l’anno 2008, quando un utente di nome celestinocamicia decise di pubblicare su Youtube un video sulle note di Paria, una canzone pop iraniana a cui vennero incorporati degli improbabili sottotitoli che tentavano di “italianizzare” il testo.
Ah, ovvio. Nulla di serio. Era un meme.
La parodia (possiamo definirla così?) in questione – vuoi perché la piattaforma era relativamente recente, vuoi perché queste cose sceme appassionano il genere umano fin dalla notte dei tempi – riscosse molto successo, all’epoca però non eravamo ancora a conoscenza di QUANTO ne avrebbe potuto riscuotere.
Infatti, da quel momento in poi, anno dopo anno, si è trasformata in una vera e propria ricorrenza che l’internet italiota accoglie con estremo calore all’arrivo dell’8 gennaio!
Un po’ perché mi piace essere volutamente sprezzante e fastidiosa e un po’ perché colta da sprezzante ilarità, procedo come un bisonte dentro un negozio di Tiffany con questo accattivante racconto.
L’usanza di trovare un significato comprensibile alle parole che non capiamo, viene identificato come mondegreen.
Si tratta di un’errata percezione o interpretazione di una frase, come se io dicessi cane e il mio interlocutore capisse sale (giusto per fare un esempio).
Inoltre basta fare una breve ricerca sul web per apprendere che due anni dopo, nel 2010, il Trio Medusa ricevette e (ri)lanciò l’ormai celebre video nel corso del programma Deejay Tv.
Su Change.org nacque addirittura una petizione (all’incirca seria) nella quale si chiedeva di celebrare la Giornata dell’amicizia Italia-Iran – in onore di Ascanio – l’8 di gennaio, appunto.
Se non ne avete ancora abbastanza del suo arrivo, allora sappiate che nel 2020 certo Walzer dai folti baffi decise di presentarsi, munito di chitarra, a Persia’s Got Talent con… indovinate un po’? Sì, proprio “Lascia entrare Ascanio”.
Il programma sopramenzionato viene trasmesso sull’emittente MBC Persia rivolgendosi, quindi, al pubblico iraniano.
Tuttavia, essendo registrato a Stoccolma, non è insolito trovare quasi esclusivamente concorrenti di origine iraniana, ma residenti in Europa o in alcune aree dell’America.
Da qui si spiega la presenza di un artista italo-spagnolo come quella di Walzer Carluccio.
Insomma Ascanio – pur essendo un personaggio nato da un giorno di assoluto cazzeggio – vanta anche numerosi eventi dal vivo o presenti soltanto sul web.
Se siete arrivati così in basso (forse in ogni senso per ognuno di noi) sappiate che mancano ancora due tasselli per completare il puzzle: una breve biografia del vero autore e il testo originale.
Shahram Shabpareh nasce a Teheran, in Iran, il 6 febbraio 1948, rappresenta una delle maggiori popstar iraniane e all’età di 72 anni continua ad essere attivo nella scena musicale.
Bisogna dirlo, è una vera forza della natura!
A 17 anni decide di formare una rock band, i Rebels, definita “la risposta iraniana ai Rolling Stones”.
Dopo la rivoluzione islamica del 1979 però le cose non si mettono benissimo, in quanto sia la musica rock che quella pop vengono bandite dal paese costringendo numerosi artisti ad emigrare negli Stati Uniti; tra loro è presente anche Shabpareh, il quale vive ancora in California.
In ambito musicale vanta più di venti album, ha avuto un suo show televisivo, ha recitato in alcuni film, è considerato pure il miglior batterista iraniano, nonché il mentore di alcuni artisti divenuti poi famosi.
Qualche anno fa è venuto a suonare per la prima volta a Milano e pare che abbia scoperto di essere noto anche in Italia… senza saperne la ragione!
Ho qualche dubbio in proposito, ma si è fatta ora di apprestarci alla conclusione di questo road trip internettiano ciò che l’ha reso possibile.
Il brano – il cui titolo originale è “شهرام شبپره – پریا”, non si sa mai qualcuno parli il persiano – appartiene a Madresseh, un album uscito nel 1986, e si chiama Ey Ghashang-tar az Paria, abbreviato in Paria. In italiano si traduce in “più bella di una fata” e parla d’amore.
Capite l’assurdità di questa scoperta?
Ai tempi nessuno sapeva niente di questa canzone, poteva trattarsi di un argomento qualsiasi che non fosse l’amore. Invece no.
Il caso ha voluto così e a ben pensarci è stupidamente divertente.
Hey lascia entrare Ascanio/ Dall’8 di gennaio…
Questi sono i primi versi di un tormentone senza tempo, qui sotto invece trovate il testo tradotto in italiano della canzone originale.
Ehi più bello tra gli angeli
non rimanere sola nel vicolo
i ragazzi del quartiere sono dei ladri
rubano il mio amore
rubano il mio amore
Amica dai bei capelli lunghi
che si veste di nero
alza le tue sopracciglia
non è che mi vuoi schiaffeggiare
Se un giorno venissi sulla terrazza
per farti vedere il viso
il sole se vuole venire fuori
io lo copro
(Rit. x 2)
Quando apri le finestre
guardi in tutte le direzioni
Quando apri le finestre
mi chiami da ogni direzione
Da questo vicolo fino all’altro
sanno che mi chiami con lo sguardo
con lo sguardo mi chiami
(Rit. x 2)
Amica dai bei capelli lunghi
che si veste di nero
alzi le tue sopracciglia
non è che mi vuoi schiaffeggiare
per farti vedere il viso
io lo copro
(Rit. x 2)
Ed è forse grazie alla magia di questo momento che son tornata o, più probabilmente, grazie a quella necessità che ci appartiene, quella che coincide alla perfezione con la nostra condanna.
In fondo l’importante è non urlarlo nei gomitoli.
#AscanioDay