Le zeppole di Castellammare

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Quando arriva dicembre iniziamo quasi subito a sentire profumo di dolci e lievitati fatti rigorosamente in casa o puntualmente acquistati al panificio e/o alla pasticceria di fiducia.

Per non parlare di quel conto alla rovescia dei giorni che ci separano dall’amatissimo Natale abbiamo varie ricorrenze, altrettanto sentite, a tenerci compagnia, tra cui quella dell’8 dicembre, ossia la festa dell’Immacolata Concezione.

Un giorno particolarmente caro a Napoli e in particolare alla zona di Castellammare di Stabia: nei quartieri si accendono falò, le strade della città brulicano di fedeli che seguono la processione, le tavole si riempiono di golose frittelle intinte nel miele e poi arricchite da una pioggia di zuccherini colorati.

Castellammare di Stabia

Una ricetta tipica campana a base di pastella lievitata e fritta che un tempo veniva preparata soltanto con acqua e farina.

Si dice anche che i rampolli dell’alta società si recassero nelle zone meno agiate della città affinché gli venissero offerte le zeppole. Così le donne allungavano un braccio fuori dalla finestra per offrire ai fanciulli un piatto di frittelle calde accompagnato da un bicchierino di succo di anice.

Questo perché nei raffinati banchetti di Castellammare si servivano soltanto portate di alta cucina.

E adesso una piccolissima premessa che non c’entra niente con quello che ho detto poc’anzi: io vi riporto la ricetta per com’è stata concepita, ma ho sostituito i “diavulilli” (zuccherini colorati) con lo zucchero a velo.

Insomma, nulla di così imperdonabile (speriamo).

INGREDIENTI (PER CIRCA 15 FRITTELLE)

  • 200 g di farina 00
  • 150 ml di acqua
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 1 pizzico di sale
  • olio di semi di arachidi q.b.

PER ULTIMARE

  • 60 g di miele millefiori
  • zuccherini colorati q.b.
  • anice q.b.

PREPARAZIONE

In una terrina miscelate la farina con il sale.

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungetelo agli ingredienti secchi e mescolate il tutto con una forchetta per pochi minuti.

Poi coprite la ciotola con della pellicola e riponetela nel forno spento – ma con la luce accesa – per almeno un’oretta.

Trascorso questo tempo scaldate in una casseruola o in padella abbondanti quantità di olio di semi e immergetevi poche cucchiaiate d’impasto alla volta, facendo attenzione che non si attacchino tra loro.

Attenzione! Olio ben caldo, fiamma non troppo alta e nemmeno troppo bassa.

Il fuoco, invece, va abbassato nel caso in cui le frittelle cuociono troppo in fretta esternamente e restano crude all’interno.

Lo so, lo so. Lo ripeto spesso, come un mantra.

In questo sono una precisina, ok?

Dunque…

Una volta creato il piccolo monte di unte delizie su carta assorbente, passiamo alla guarnizione: scaldate il miele in un pentolino per poi versarlo sulle zeppole (magari togliendo prima la carta).

Completate l’opera con una manciata di zuccherini colorati (quelli a pallina).

La ricetta tradizionale vuole che si aggiunga dello sciroppo di anice però, essendo già in ritardo sulla mia tabella di marcia, l’ho boicottato.

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