Lievitati – Le pieghe

Esistono diverse tecniche di panificazione ed ognuna porta ad un risultato differente in base a vari fattori ed a cosa intendiamo preparare!

Questo sistema è indicato per gli impasti morbidi in generale e garantirà alla vostra pasta un risultato finale nettamente migliore.

Un po’ alla volta li andremo a conoscere tutti, oggi è il turno delle pieghe.

Ma prima d’iniziare… scopriamo cosa accade quando inizia il processo di lievitazione!

La lievitazione è un processo dato dalla produzione di anidride carbonica da parte degli enzimi che contiene il lievito. Essi trasformano il glucosio (presente nella farina) e quello ottenuto dalla scissione, tramite enzimi (la proteasi e l’amilasi) contenuti nell’amido e nelle proteine. La maglia glutinica trattiene una parte dell’etanolo e dell’anidrite carbonica prodotta, permettendo così al vostro impasto di gonfiarsi.

Il procedimento che stiamo per vedere serve negli impasti, in genere, molto idratati a rinforzare la struttura degli impasti ma anche ad infittirne la maglia glutinica.

A questo punto non ci resta che metterci a lavoro! 🙂

 

Detto questo troviamo anche le pieghe del secondo tipo chiamate anche piegature serrate o pieghe strette.

In questo caso serve a caricare molto il glutine ed infittire l’alveolatura. Infatti viene utilizzata proprio per avere un’alveolatura regolare e sottile, ottenendo una considerevole crescita in verticale dell’impasto.

Per gli impasti molto idratati o poco strutturati spesso è necessario fare un secondo giro di pieghe. In tal caso bisognerà procedere aumentando a poco a poco la pressione al centro.

Vi lascio una ricetta con le pieghe di tipo 1 ovvero una focaccia al formaggio e le brioches col tuppo dove sono presenti le pieghe di tipo 2, per il resto se provate questo metodo e vi va, fatemi sapere com’è andata.

Buona panificazione a tutti! 😀