Pane alla cannella

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Iniziai a scendere le scale, un gradino alla volta con molta cautela. L’avvertimento che mi aveva dato quell’uomo risuonava quasi come una minaccia.

Man mano che m’inoltravo sempre più tra questi infiniti intrecci, incontrai il primo segnale che indicava di proseguire verso destra su una scalinata in salita.

In cima notai subito un quadro e mi affrettai a salire sperando di scorgere un indizio. Mi alitava sul collo la sensazione che da un momento all’altro qualcosa avrebbe spazzato via questa nube di tranquillità.

La splendida raffigurazione che avevo visto appena entrato in questa stanza era stata sostituita da una scena piuttosto cupa.

Aspettai immobile un attimo ma non accadde niente così ricominciai a salire…

Feci appena in tempo a scorgere un luccichio quando un’enorme lama piombò verso di me. Riuscii a rannicchiarmi su un gradino un attimo prima che squarciasse l’aria.

Con il cuore in gola e la paura negli occhi, sentii colare qualcosa dalla mia mano. Era sangue.

Quella specie di ghigliottina gigante mi aveva sfiorato leggermente, ferendomi. Solo un taglio per fortuna.

Mi strappai una manica della camicia e l’avvolsi intorno alla mano.

Tutto bene, avevo ritrovato la lucidità ed ero tutto intero. In fondo potevo quasi considerarla una ” buona ” giornata!

Continuai a salire e scendere, seguire indicazioni e a volte cambiare strada per un tempo tanto lungo da farmi credere di aver smarrito la strada.

Mi sentivo così stanco, non ne potevo più. Era tutta colpa di quello stupido pozzo se adesso mi ritrovavo intrappolato in una realtà che per qualche scherzo del destino avevo generato io stesso.

Lo sconforto aveva preso il sopravvento. Mi lascia andare su uno di quei gradini che portavano ovunque senza mai andare da nessuna parte. La testa tra le mani, lo sguardo vuoto.

Questo mondo illusorio sembrava avermi ascoltato perché una luce acceccante illuminò ogni cosa e poi.

Venne fuori lei per magia, Bleenis.

Era soltanto una proiezione dei miei desideri o era riuscita a sentire, chissà dove, il mio bisogno di ritrovare un briciolo di speranza per aggirare l’ostacolo e farcela…

(Map of the mind – Part IX)

 

Pane alla cannella 02

 

INGREDIENTI (PER 6 PERSONE):

  • 500 gr di farina 0
  • 12 gr di lievito di birra
  • 60 gr di zucchero
  • 60 gr di burro
  • 180 ml di latte
  • 10 gr di sale

PER IL RIPIENO:

  • 8 gr di cannella in polvere
  • 40 gr di zucchero
  • 10 gr di burro

PREPARAZIONE:

Sciogliete il lievito e due cucchiaini di zucchero (presi dalla quantità totale) in mezzo bicchiere di latte tiepido.

Disponete la farina a fontana, unite il latte con il lievito e lo zucchero restante quindi iniziate ad impastare per pochi minuti.

Sciogliete anche il sale in un goccio di latte sempre intiepidito, mescolate ed unite il tutto al composto.

Aggiungete infine il burro precedentemente fuso e lavorate il composto per almeno 10 minuti.

Lasciate lievitare il composto per almeno un paio d’ore.

Nel frattempo preparate il ripieno mescolando la cannella con lo zucchero.

Trascorso il tempo indicato riprendete l’impasto e stendetelo in una sfoglia rettangolare non troppo sottile con un mattarello.

Sciogliete il burro, lasciatelo raffreddare leggermente e spennellatevi la superficie poi cospargetela con zucchero e cannella.

Avvolgete la pasta su se stessa più uniformemente possibile e lasciatela riposare per un’altra mezz’oretta in forno spento.

Passati questi 30 minuti potete concludere subito con la cottura o imburrare uno stampo da plumcake, foderarlo con della carta forno e sistemarvi il pane.

Infornate (in entrambi i casi!  😆 ) a 190° per circa 30 – 35 minuti.

In questo caso non c’è bisogno di spennellarlo con latte o uovo perché fa tutto autonomamente.  😉

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