Patatine (simil) Fonzies fatte in casa

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Henry Charles “Hank” Bukowski Jr.

Per gli amici semplicemente Charles Bukowski per non perdere una mezz’oretta solo per presentarsi!

Indiscutibilmente uno tra i miei autori preferiti…

Preferiti è una parola strana però.

Come fai a decidere che qualcosa è in assoluto la tua preferita quando poi trovi qualcos’altro e ti fa impazzire allo stesso modo e qualcos’altro e qualcos’altro ancora… insomma penso di aver reso l’idea.

Allora diciamo che si colloca nella parte alta della classifica, ecco così va già meglio.

Definito troppe volte come un ubriacone, un casanova, un poeta maledetto.

L’ultima mi piace di più.

C’è sempre qualcuno che addita chi vive come cavolo gli pare.

Quelli con il sorriso smagliante, l’immagine di un modello da imitare, qualcosa a cui aspirare.

Plastica insomma!

Non che m’ispiri esattamente quello che era il suo stile di vita ma invidio il suo totale menefreghismo verso il giudizio della gente sempre pronto a trovare qualcosa che bisogna rimettere al suo posto, non va così.

Dobbiamo ” aggiustarlo “.

Boh, per me era un folle visionario.

Uno che la vita la vedeva a modo suo, rintanato nel suo mondo proibito.

Secondo tante biografie uscite fuori post mortem in verità invecchiando si era lasciato addomesticare dal tempo, dagli anni passati… una casa immersa nel verde, visite mediche di routine, la moglie, il commercialista…

Naaa, sarebbe il crollo di un mito (odiato o amato che sia).

A detta di una certa Fernanda Pivano (era una scrittice/saggista italiana), Charles faceva parte di quella cerchia di persone che nascondono dietro un’aria da duro e rude un carattere timido.

Chiuso dentro ad un guscio, tra la gente che nella notte passava da casa sua con dell’alcool sotto il braccio, per non essere vulnerabile. Per proteggersi dai colpi che prima o poi ti sferrano.

Ed eccolo di nuovo lì. Senza mezze misure, senza maschere.

Intriso di tormento, di rabbia.

Persino capace di dare qualche buon consiglio (ad altri) ma incapace di salvare se stesso.

Beh, a noi piace ricordarlo così, nella sua interezza irrequieta e senza filtri.

Non sono una credente però mi piace immaginarlo a ” drinkare ” da qualche parte chissà dove, guardandoci tra le nuvole.

Sotto sotto ridendosela di tutti noi.

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” Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Altrimenti non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe voler dire perdere fidanzate, mogli, parenti, impieghi
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare non mangiare per tre o quattro giorni.
Potrebbe significare gelare su una panchina del parco.
Potrebbe significare prigione, derisione, scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo, le altre sono una prova della tua resistenza,
di quanto tu realmente voglia farlo.
E lo farai a dispetto dell’ emarginazione e delle peggiori diseguaglianze.
E ciò sarà migliore di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo.
Non esiste sensazione altrettanto bella.
Sarai solo con gli Dei.
E le notti arderanno tra le fiamme.
Fallo, fallo, fallo!
Fino in fondo, fino in fondo.
Cavalcherai la vita fino alla risata perfetta.
E’ l’unica battaglia giusta che esista. “

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INGREDIENTI (PER 4 PERSONE):

  • 100 gr di farina 00
  • 50 gr di fecola di patate
  • 150 gr di patate*
  • 60 gr di pecorino grattugiato (o emmenthal grattugiato)
  • 60 gr di parmigiano grattugiato
  • 30 ml di acqua
  • 20 ml di olio evo
  • 1/2 bustina di lievito liofilizzato
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 cucchiano di zucchero

*1 patata piccola su per giù da pesare lessata e sbucciata

PREPARAZIONE:

Lessate la patata in un pentolino con acqua bollente salata, privatela della buccia ancora calda e riducetela in purea in uno schiacciapatate.

Sciogliete il lievito in polvere nell’acqua tiepida, aggiungete anche lo zucchero e mescolate.

In un contenitore riunite la purea di patate, l’olio, il lievito, la farina e la fecola, il sale ed infine il pecorino grattugiato.

Lavorate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido (ma non troppo altrimenti non riuscirete a creare le patatine).

A questo punto spolveratevi le mani con un pò di farina e prelevate dei pezzetti d’impasto grandi quanto una noce e formate dei bastoncini irregolari (una volta tanto non bisogna essere pignoli!!).

Passateli man mano nel parmigiano grattugiato ed adagiateli su una placca rivestita con della carta forno.

Infornate a 200° per circa 15 – 20 minuti altrimenti potete friggerli in padella con dell’olio di semi ben caldo ed un pò alla volta.

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