Soffia un certo vento freddo.
Un brivido corre sulla pelle e siamo così presi dai nostri pensieri che il mondo lo sentiamo appena.
Il rumore sparisce.
Certi giorni mancano le parole ma c’è chi sa esattamente come decifrare il silenzio…
E dove si è nascosto il sussulto.
<< Non sento sussulti.
Non sento sussulti.
Non sento sussulti, zio Joe.
A zio Joe davano fastidio i sussulti, ma gli piacevano i cordoni dei ponti o delle autostrade. Quelli che quando vai veloce tutto sussulta è vero, ma soltanto per un microsecondo.
Ma io non ho luce, soltanto una chiara oscurità, così chiara che si fa luce tra le ombre, le minaccia. Il vero buio ha forma, dimensione, spazio e tempo: è curvatura. Il vero buio ce lo portiamo dentro, è la conferma dell’esistenza, molto prima della gioia tutto ha inizio con un latrato.
Siamo cani che abbaiano a lune distratte. Il nostro è un canto di dolore. L’automobile prosegue, non si tratta di una strada a senso unico. Ci sono due corsie, una per andare e una per tornare. Ma per me, stasera, non c’è differenza tra andare e tornare. Quando conosci la tua direzione la strada non è quella che segui, ma quella che tracci.
Non sento sussulti. Dolore. Gioia. Attesa. Niente. Forse tra poco, forse mai. Devo provare a cadere, a sbandare. Devo riuscirci. Tento, ma l’istinto di sopravvivenza mi riporta al centro della strada.
Non sento sussulti, adesso le nuvole hanno oscurato la luna, il mio buio splende più forte. I miei occhi guardano il presente. Nel presente ci sono io, ci sono i fari che tagliano in due il mondo e c’è questa quieta assenza di sussulti.
Mi sono lasciato il carcere alle spalle. Evaso. Ma nessuno mi insegue. Tocca a me inseguire la libertà. Come sempre. Non fa sconti a nessuno la vita, tanto meno a me.
Non sento sussulti. Solo il buio può partorire la luce. Sto tornando. Poi lo vedo.
Un uomo in mezzo alla strada. Freno a un passo. Non ha accennato a muoversi, né a tremare, non si porta le mani sugli occhi malgrado i fari.
Spengo tutto. Lo riconosco, malgrado il buio. Si riconosce sempre se stessi.
Lui mi fa “bentornato”. Solo il buio può partorire la luce. Siamo qui, io e me stesso, il mio buio e la mia luce.
Un sussulto: sono vivo. >>
INGREDIENTI (PER CIRCA 9 DOLCETTI):
- 200 ml di latte di cocco
- 3 uova
- 200 gr di cocco fresco grattugiato
- 30 gr di burro
- 100 gr di latte condensato
- 50 gr di parmigiano grattugiato
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 200°
Sbattete le uova con una frusta finché non risulteranno gonfie e spumose.
Aggiungete il latte condensato, il burro ed il cocco grattugiato quindi amalgamate bene il composto.
Infine aggiungete il parmigiano grattugiato ed il lievito per dolci e continuate a mescolare.
Imburrate e spolverate di parmigiano dei pirottini di alluminio e versatevi 3/4 d’impasto.
Cuocete in forno caldo per circa 25 – 30 minuti.