Quelle pazze pazze patatine della Lay’s

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Tutto può farsi spazio nella nostra mente mettendoci addosso quella certa “voglia di saperne di più”, anche una cosa semplice come un pacchetto di patatine.

D’altronde questo lo sa molto bene la Lay’s, marchio storico della PepsiCo, che sforna snack – dagli insoliti gusti – avvolti in package dai colori accattivanti (ah, gli americani!).

Così incuriosita da una strategia di marketing che punta parecchio sull’effetto sorpresa, sono andata a cercare un po’ di informazioni a riguardo.

Ecco cosa ho appreso (non molto, in verità).

Lay's

Nel 1932 un tale di nome Herman Lay riesce ad ottenere un prestito di 100 $ e apre un negozio di alimentari a Dorset, in Ohio; nel 1938 investe nell’Atlanta Baker Food Company (Atlanta, Georgia) trasformandola poi in “HW Lay Lingo & Company”.

Il caro Lay deve avere un gran fiuto per gli affari perché nel giro di dieci anni diventa uno dei primissimi marchi al mondo ad avere una produzione illimitata di patatine!

Patatine, patatine ovunque.

Il brand subisce una mutazione divenendo “La Lay’s Lingo Company”, e nel 1944 diventa pure il primo imprenditore di snack scricchiolosi ad andare in tivi, come direbbe Homer Simpson, con tanti spot televisivi (aggiudicandosi financo la presenza fissa di Bert Lahr).

La mascotte – cito testualmente “Oscar, la patata felice” – dell’azienda diventa ben presto uno dei personaggi più apprezzati negli Stati Uniti.

Oscar the Happy Potato

Nel 1965 la Frito-Lay, una delle filiali della PepsiCo, si fonde con la Pepsi-Cola per dar vita alla PepsiCo (no, non è uno scioglilingua, giuro!), appunto.

Questo le permetterà di aggiudicarsi il podio come “Patatina fritta classica e aromatizzata di punta delle Americhe”.

Beh, ho enfatizzato un po’ però chi mi legge sa che ogni tanto mi piace essere un po’ teatrale. 😀

La storia finisce qui.

Piccolo bonus aggiuntivo: nel 1965 la Lay’s lancia sul mercato le patatine al gusto Barbecue ed è subito amore; nel 1978, invece, nascono quelle alla Sour Cream & Onion (panna acida e cipolla) scalzando le loro vecchie amiche.

E adesso un po’ di surrealismo.

Ho scelto i sei pacchetti di patatine più strani e, lì in mezzo, ho sparso un po’ di fantasia.

Buon viaggio.

Patatine gusto cappuccino

– Salve.

– Salve, un cappuccino. Per favore.

– Classico o compatto?

– Mah, non saprei. Lei cosa mi consiglia?

– Compatto è meglio. Si fidi di me.

– Mi ha convinto, prendo quello.

Patatine gusto brioche alla cannella

E’ come quando lei ti dice “Amore, ho voglia di un po’ di dolcezza”.

Ma tu non sai cucinare dolci e ti fai prendere dal panico?

Che fare? Tra poco arriverà e tu non hai nulla in casa. Ti vengono in mente le girelle ma poi ti ricordi di aver dato l’ultimo morso all’ultimo boccone di merendina stantia (da quanto stava lì, eh? Almeno una settimana. Sicuro!).

Allora disperato e ormai privo di speranza, apri la credenza e lo vedi.

Un pacchetto di patatine alla brioche.

Loro ti salveranno la vita!

O forse no, amico.

Non stavolta.

Patatine gusto kiwi

– Amore, è ora di mangiare la frutta!

– Ma mamma… lo sai che non mi piace, uffa.

– Dai, sono sicura che stavolta invece ti piacerà moltissimo.

Diario di bordo, Giorno 2958.

Colei che vuol essere definita “mamma” ha escogitato un nuovo sistema per farmi introdurre l’elemento ostile, detto anche frutta.

Tenere d’occhio movimento sospetto.

Patatine gusto succo d’arancia e dentifricio

Quando la notte ti assale quella voglia di sfizio ma al solo pensiero di doverti alzare perché poi i denti dovrai lavare e piuttosto preferisci rinunciare, scegli le Orange Juice & Toothpaste.

Sapranno sorprenderti!

Patatine gusto Pepsi

Perché pucciare le patatine nella Pepsi quando puoi avere entrambe le cose nell’arco di uno snack?

Patatine gusto pomodoro, cipolla ed erbe aromatiche

In Italia poi approdò la campagnola.

– Sarà mica un insulto?

– Ma no, ma no. Adesso arriva l’estate, no? E quelli ci danno pure le patatine adatte!

– Non credo che mia moglie approverebbe molto il puzzo di cip…

– Oh, zitto un po’. Che ne sai tu di queste cose!

– Perché tu, allora?

– Appunto.

– Appunto.

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