Risotto all’uva nera

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Ci fermammo di fronte ad una stazione dei treni, lì intorno non si vedeva volare nemmeno una mosca.

Bleenis mi rivolse uno sguardo come a voler dire ” mi raccomando, non fare scemenze! “. Annuii, non avevo alcuna intenzione di farlo.

Almeno finché non entrammo…

Si aprirono le porte e vedemmo centinaia di persone con il mio stesso volto.

Riuscii a malapena a restare in piedi mentre sentivo la testa pulsare e la nausea che saliva. Decisi di fare un bel respiro e comportarmi come se fosse del tutto normale che io mi trovassi in un posto pieno di ogni me stesso di tutte le età.

Mi guardai intorno per capire soltanto in che direzione andare quando all’improvviso la vidi: Readny.

Erano passati così tanti anni da l’ultima volta che l’avevo vista. All’epoca eravamo soltanto dei bambini pieni di sogni  per un futuro su cui poter fantasticare ed i problemi non erano altro che infantili litigi su come giocare.

La mia amica d’infanzia, la migliore che avessi mai potuto desiderare.

Ma ricordavo bene che quando mi trasferii con la mia famiglia, non le dissi niente. Nemmeno addio, detestavo le separazioni. Non ero mai stato capace di affrontarne una. Io sparivo nell’ombra e non si aveva più alcuna notizia di me, convinto che nessuno avrebbe fatto molto caso alla mia assenza.

Mi attraversò un dolore lacerante che avevo dimenticato.

Quando decisi di cercarla (divenuti ormai adulti), venni a sapere da altri nostri vecchi amici che aveva perso la vita in un brutto incidente in moto.

Non sapevo di più, non sentivo di più… era morta. Lei non era più da nessuna parte. In un nessun maledetto mondo.

Come potevo concepire l’idea che avesse perso la vita a soli 20 anni? 

Readny era la persone più buona che si potesse mai conoscere, non riuscivo nemmeno a ricordarla arrabbiata perché succedeva così di rado. Aveva un cuore immenso e accanto a lei ti sentivi in pace, sentivi di voler essere esattamente dov’eri.

In quel periodo mi stavo ancora riprendendo da una perdita che avevo subito di recente e non riuscii mai ad andare al suo funerale. Non avevo la forza di affrontare tutte quelle persone che un tempo erano al centro della mia vita.

Non riuscii a dirle addio, nemmeno stavolta. Non me lo perdonai mai.

Adesso però poteva essere la mia occasione.

In fondo chiedevo soltanto l’opportunità di poterla abbracciare un’ultima volta e sentire la sua voce prima di lasciarla andare.

<< Bleenis, ti chiedo scusa per quello che sto per fare! >>, dissi poco prima di farmi largo tra la folla per raggiungerla.

Lei non conosceva questa storia, non l’avevo mai raccontata a nessuno, ma capì subito che stavo per infrangere le regole ed iniziò ad inseguirmi.

Quasi senza fiato stavo per raggiungerla quando sentii una mano trattenermi con forza il braccio, << Non posso lasciartelo fare >>.

Mi voltai solo un secondo, un misero istante per dirle che non c’era tempo per spiegare, non poteva capire come mi sentivo ma non appena i miei occhi tornarono a cercare la mia amica, lei era sparita. Ovunque mi girassi non riuscivo più a vederla da nessuna parte.

Trattenni a stento le lacrime, carico di rabbia. In quel momento odiai la donna che amavo, un beffardo controsenso.

Il dolore mi ofuscava la mente ma ben presto mi accorsi di essere arrivato davanti ad una porta, diversa da tutte le altre.

A parte noi due nessun’altro sembrò notare un gigantesco occhio che ci fissava. L’Occhio di Ra.

Non so bene cosa accadde perché poco dopo dimenticai quello che era appena successo. Ero invaso soltanto dalla consapevolezza di dover aprire quella porta ed affrontare ciò che si nascondeva al suo interno.

Aspettai solo un secondo prima di aprirla, sapendo che una volta dentro sarei rimasto da solo.

(Map of the mind – Parte V)

 

Risotto-alluva-nera-02

 

 

INGREDIENTI (PER 2 PERSONE):

  • 160 gr di riso carnaroli
  • 250 gr di uva nera
  • ½ cipolla bianca
  • 20 gr di burro
  • ½ litro di brodo vegetale
  • ½ bicchiere di vino rosso
  • sale e pepe q.b.

PER LA RIDUZIONE DI VINO E ACETO BALSAMICO:

  • 50 ml di Nero d’Avola
  • 50 ml di aceto balsamico
  • 30 gr di zucchero di canna
  • 3 bacche di ginepro

INOLTRE:

  • acini di uva nera q.b. (per decorare)

PREPARAZIONE:

Lavate e tagliate a metà gli acini d’uva privandoli dei semi.

Tritate finemente la cipolla, soffriggete con il burro e buttate in padella in un sol colpo la frutta.

Lasciate insaporire per pochi minuti quindi unite il riso e lasciatelo tostare sempre per un paio di minuti.

Bagnate con il vino rosso e lasciate sfumare a fuoco alto.

Ora non vi resta che abbassare la fiamma e aggiungere un mestolo di brodo (sempre e solo caldo) alla volta.

Non appena il risotto è pronto, spegnete e mantecate con un pò di burro e parmigiano.

Per la riduzione di vino e aceto che vi consiglio di preparare molto prima perché vi porterà via almeno una ventina di minuti.

Ponete in un pentolino tutti gli ingredienti, mettete sul fuoco a fiamma dolce e lasciate cuocere finché non si ridurrà ad 1/3 del volume iniziale, dovrà diventare uno sciroppo fluido.

Attenzione però perché se cuoce troppo, tenderà a diventare ” pietrificata “!  :mrgreen:

Completate con l’assemblaggio del piatto: riempite un coppapasta rotondo (o anche quadrato!!) di riso, livellate quindi estraete lo stampo.

Decorate a piacere con la riduzione di vino e aceto e servite subito.

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