Il merito va anche al preziosissimo consiglio trovato su la ” Trattoria da Martina ” che suggerisce di tenerlo in ammollo per 3 ore e poi tutto liscio come l’olio.
Risolto questo tedioso ostacolo buttiamo giù qualche info in merito a questa prelibatezza.
Che cos’è il seitan.
Si tratta di un impasto ricavato dal glutine contenuto nella farina di grano tenero, in quella di kamut, di farro e di khorasan (grano turanicum).
Ricco di proteine e privo di grassi saturi rappresenta un valido sostituto (o un’alternativa) della carne, ideale soprattutto per chi segue un’alimentazione macrobiotica, vegetariana e vegana.
Viene da se che è assolutamente sconsigliato a chi soffre di celiachia!
Qualche cenno storico.
Proveniente dal paese del Sol Levante fa molto japan – style. 😎
Il termine seitan deriva da kofu ovvero glutine di grano. Tuttavia l’etimologia della parola deriva da Sei ossia è e tan che significa proteina.
A quanto sembra venne coniato da George Ohsawa (scrittore e studioso giapponese delle antiche teorie cinesi, nonché il ” papà ” della macrobiotica) per evidenziare quanto fosse adeguato come alimento sostitutivo e a portata delle tasche di tutti, per intenderci!
Cottura e dintorni.
Generalmente si prepara un buon brodo vegetale con carote, coste di sedano, cipolla, spezie varie, salsa di soia o tamari ed alga kombu (internet, negozi bio e supermercati più forniti ci vengono incontro).
Buttiamo tutto in pentola e ci leviamo il pensiero.
Una volta pronto avete solo l’imbarazzo della scelta tra patè, ragù vegetali, fritto-al forno-arrosto… insomma la scelta è vasta e peccaminosa! 😆
Ovviamente come qualunque altro alimento va consumato con giudizio poiché essendo ricco di carboidrati ha un indice glicemico abbastanza alto.
Insomma seitan assolutamente si ma da variare con legumi, soia e via discorrendo.
Buona sperimentazione ai curiosi e ai veterani dell’universo veg! 😉
INGREDIENTI (PER CIRCA 400 GR DI SEITAN):
- 1 kg di farina manitoba
- 650 – 700 ml di acqua
PER LA COTTURA:
- 1 carota
- 1/2 cipolla bianca
- 1 gambo di sedano
- 150 ml di salsa di soia
- aromi a scelta (alloro, zenzero fresco, foglie di salvia o maggiorana, prezzemolo, pepe nero)
- 1 foglio di alga kombu (facoltativo)
- acqua q.b.
PREPARAZIONE:
Disponete la farina in una terrina, aggiungete gradualmente l’acqua e amalgamate (se avete un’impastatrice trasferite tutto lì).
Lavorate il composto per 10 minuti quindi ricopritelo con altra acqua quanto basta a coprirlo tutto e lasciatelo riposare per circa 3 ore.
Trascorso questo tempo riprendete la pasta, eliminate l’acqua e adagiatela in uno scolapasta.
Appoggiatelo nel contenitore ed iniziate a ” sciacquare ” e battere (senza troppa enfasi, eh) l’impasto nel lavabo, serviranno circa 15 – 20 minuti o fino a quando non vedrete l’acqua tornare limpida.
Formate un salamino e avvolgetelo in un canovaccio pulito (ammorbidente e cibo non si sposano bene, in caso potete sterilizzarlo in pentola per 15 minuti) o in una garba e richiudete come una caramella legandolo ben stretto con dello spago da cucina.
Riunite in una casseruola la carota privata della buccia ed il sedano tagliati a pezzettini, la cipolla tagliata a julienne, la salsa di soia, l’alga e le spezie.
Ricoprite nuovamente con tanta acqua quanto serve a ricoprire il seitan e lasciate cuocere coperto con un coperchio per 40 minuti.
Una volta pronto tiratelo fuori dalla pentola e lasciatelo raffreddare prima di aprire il fagotto e riporlo in frigo fino al momento di utilizzarlo.
Si conserva a secco per 3 – 4 giorni o in un contenitore (e coperchio in dotazione) con il liquido di cottura per una settimana.