Succo di frutta homemade

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Durante questo caldo pomeriggio di Settembre mi viene in mente la storia di un uovo.

Un uovo in apparenza come tanti altri che rivoluzionerà l’universo di galli e gallinelle… o meglio sarà un colpo di genio del brillante chef Davide Scabin!

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Era il 1977, un giorno di novembre, come tanti altri.

In una trattoria chiamata Combal, situata all’imbocco della Val di Susa, sui tourniquet sopra Almese, un giovane nel reparto di pasticceria cercava di combattere la noia, in compagnia solo di una tramoggia piena di farina.

Senza avere ben chiaro il motivo per cui se ne stava lì a bighellonare.

Finché lo vede, proprio sotto i suoi occhi.

Una confezione di uova…

Se osservate per un attimo un uovo è impossibile non notare il fatto che ha un involucro perfetto. La natura sa essere sorprendente quando vuole!

Il ragazzo guarda l’uovo, l’uovo guarda il ragazzo.

Un’idea, una sfida contro madre natura. Come due pistoleri nel vecchio West, pronti a colpire.

Il giovane possedeva la rara capacità di vedere oltre le cose.

O sarebbe il caso di dire, cambiare la prospettiva di ciò che si sta guardando!

Il punto di partenza non era creare qualcosa di nuovo ma rivoluzionare il modo d’intendere un uovo.

Mica era semplice, la mente improvvisava ma la soluzione non arrivava…

Almeno finché i suoi occhi non si posarono su un rotolo di domopak.

Pellicola trasparente più una confezione vuota di uova, eureka!

Così si mise all’opera rivestendo una singola fossetta con la pellicola… e all’interno?

Ovviamente il tuorlo, seguito dal caviale e condimenti vari.

Richiudere tutto e servire!

Il primo ovviamente rappresentava un prototipo e l’ideatore di Identità Golose lo descrive così (testuali parole di ciò che gli raccontarono visto che lui fu la seconda persona a provarlo):

«Il cyber, a una camera sola, come quello che pappai io, era chiuso in una scatoletta portaurine in plastica, con tanto di classica lametta da barba, non le multilame di oggi, che chissà dove Scabin la trovò.»

All’epoca Scabin penso bene di chiamarlo Sida che in francese vuol dire Aids.

Boicottato il nome e la lametta, si trasforma in un Cyber egg con tanto di bisturi.  😀 

Pratichi un piccolissimo foro nella pellicola e succhi di getto il ripieno.

Il fascino di una mente brillante ed un piatto che viene descritto da Paolo Marchi come un “istante di pura estasi per il palato!

Se poi volete cimentarvi, oggi una ricetta nella ricetta.  :mrgreen:

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Dosi per 4 persone:

  • 4 tuorli
  • 60 g caviale
  • 2 g scalogno
  • pepe q.b.
  • vodka q.b.

Peparazione:

Stendere circa 50 cm di pellicola da cucina e piegarla in 2 in modo da ottenere un doppio strato. Posizionare al centro un “nido” di caviale (circa 10 grammi). Aggiungere una punta di scalogno tritato e un tuorlo d’uovo freschissimo. Grattare una macinata di pepe nero e, con un contagocce, aggiungere 5 gocce di vodka. Chiudere l’involucro alzando i lati e applicando una torsione alla pellicola in modo da far gonfiare l’estremità contenente l’uovo e creare una bolla d’aria. Chiudere il “palloncino” con uno spago.

Per la finitura: una volta ottenuto il “palloncino” inserirlo in un bicchierino con diametro inferiore alla sfera, in modo che il picciolo sia all’interno e fuoriesca la parte più liscia. Munirsi di un bisturi o di un coltello appuntito, incidere la pellicola e “succhiare” il contenuto.

Dopo qualcosa di epico, torniamo alla semplicità… come dire, dalle stelle alle (quasi) stalle!  :mrgreen:

 

INGREDIENTI (PER 1,5 L DI SUCCO):

  • 1 kg di frutta matura (a scelta tra kiwi, pere, fragole, agrumi, ananas, ecc.)

PER LO SCIROPPO:

  • 1 lt di acqua
  • 150 gr di zucchero di canna
  • succo di 2 limoni

PREPARAZIONE:

Lavate e mondate la frutta che avete scelto e tagliatela a dadini.

Ponete sul fuoco una casseruola (possibilmente antiaderente) a fuoco dolce e versate l’acqua insieme allo zucchero, mescolate e portate ad ebollizione.

Lasciate bollire lo sciroppo per circa 3 minuti quindi unite la frutta e il succo del limone.

Mescolate nuovamente e fate cuocere il tutto per 5 minuti (lasciatela qualche minuto in più se la frutta che utilizzate è più soda).

Togliete dal fuoco e frullate in un mixer se rimangono dei pezzi di frutta.

Lasciate intiepidire quindi armatevi di colino ed imbuto e filtrate il succo (potete anche ometterlo questo passaggio se vi piace sentire la polpa).

Mi raccomando, sterilizzate le bottiglie di vetro e si manterrà fino a 2 mesi.

Altrimenti una volta raffreddato mettetelo in frigo e consumatelo in pochi giorni… ovvero una scorpacciata di vitamine e zuccheri.

Se poi è bio, avete vinto (l’insistenza nell’usare questa faccina è dovuta al fatto che mi piace troppo)!  :mrgreen:

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