Trofie fatte in casa

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Pasta fatta in casa – Il ritorno.

O la vendetta… non riesco a decidere, fate voi!

Uno dei formati di pasta che preferisco, caratterizzate da quella forma tipica che ricorda quasi i trucioli del legno (brutto paragone) o dei bei riccioli (ecco, così va meglio) ma di sicuro l’ideale per trattenere un succulento sugo.

La certezza è che rappresentano uno dei ” cavalli di battaglia ” della cucina ligure, un pò d’incertezza a detta del buon vecchio Wikipedia ma una sicurezza per altri, l’etimologia del nome.

Proveniente da “strofissià” (strofinare) dal dialetto genovese che sta ad indicare quel movimento con le mani che ci permette di ottenere la forma tipica delle trofie che tutti conosciamo.

Inoltre sia a Sori che ad Alessandria si tiene annualmente una sagra dedicata appositamente alle trofie (ad Alessandria con pesto annesso) e scusate se è poco!  :mrgreen:

Le trofie, come da tradizione, vengono accompagnate da un delizioso pesto alla genovese ma esiste una variante con patate e fagiolini. Così, per mantenersi leggeri.

Se sentite dire anche delle trofie ” bastarde ” non preoccupatevi, nessuno se la sta prendendo con loro.

Si tratta di un impasto realizzato sia con la farina di grano duro che con la farina di castagne (quest’ultima conferisce alla pasta un sapore dolce).

Mi sembra sia tutto tralasciando le varie combinazioni culinarie riuscitissime.

Discorso coinciso ma doveroso per la mia pasta preferita.

Buona giornata, amanti della pasta… perché fatta in casa è meglio!  😉

 

Trofie fatte in casa 02

 

 

INGREDIENTI (PER 6 PERSONE):

  • 350 gr di semola di grano duro
  • 200 ml di acqua
  • 6 gr di sale

PREPARAZIONE:

In un pentolino scaldate l’acqua con il sale.

Disponete la farina a fontana e versatevi l’acqua calda, lavorate il tutto per circa 10 minuti finché l’impasto non risulterà liscio e omogeneo.

Se dovesse risultare troppo umido spolverate il vostro piano di lavoro con un pò di semola e impastate fino a raggiungere la giusta consistenza, viceversa se troppo duro aggiungete un goccino di acqua tiepida.

Lasciate riposare il panetto avvolto in un canovaccio per circa mezz’ora in un luogo fresco (con il caldo che fa, meglio se in frigo).

Passati questi 30 minuti prelevate dei pezzetti d’impasto e formate delle palline grandi quanto delle nocciole quindi appoggiate il palmo della mano su ogni pallina, trascinatela verso l’esterno, poi verso l’interno ruotando la mano in verticale.

La pasta dovrà risultare del diametro di circa 3 – 4 mm.

Adagiatele man mano su una placca coperta con della carta forno.

A questo punto non vi resta che mettere sul fuoco dell’acqua a bollire, salarla e cuocere le trofie per circa 4 – 5 minuti.

Condite a piacere (ad esempio, come da tradizione, con del pesto alla Genovese) e servite.

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