Unioni civili – Quando la legge diventa uguale per tutti

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Il 2017 non è certo iniziato nel migliore dei modi.

Per questo motivo (e molti altri più importanti) una buona notizia che porta con sé una ventata di positività, ce la meritiamo!

” Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l’iter delle #unionicivili. Era una promessa, ora è una legge. “, ha annunciato ieri su Twitter, Maria Elena Boschi, sottosegretaria della presidenza del Consiglio.

Le unioni civili diventano legge. Boom.

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E’ un sogno, una lotta fatta di sacrifici, lacrime e sorrisi che finalmente diventa realtà.

Il Consiglio dei ministri approva definitivamente gli ultimi decreti legislativi sulle unioni civili:
” Sembrava un traguardo irraggiungibile – aggiunge – invece passo dopo passo l’Italia ce l’ha fatta. Quello che era un sogno adesso è realtà “.

A tal proposito si pronuncia anche Andrea Orlando, il ministro della giustizia, che al termine del Consiglio dei Ministri divulga su Facebook la splendida notizia: ” Oggi si è concluso definitivamente il percorso di attuazione della legge sulle Unioni civili. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in esame definitivo, i tre decreti legislativi che adeguano le norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale. Ciò anche a tutela dei cittadini dei Paesi che non riconoscono e talvolta osteggiano questo diritto. Era un impegno che avevo assunto e che abbiamo portato a termine, dando così piena attuazione ad una legge che rappresenta una svolta di civiltà per l’Italia. “

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In ultima analisi, si pronuncia anche la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, per ulteriori delucidazioni:

” I decreti chiariscono infatti che, come per il matrimonio, anche l’unione civile puà essere celebrata in pericolo di vita in nave o in aereo. Si afferma poi che il matrimonio contratto all’estero da persone dello stesso sesso produce in Italia gli effetti dell’unione civile. E che questo questo vale solo per i cittadini italiani mentre per lo straniero continua a valere la legge del suo Stato, in ossequio ai principi del diritto internazionale privato “. 

Viene anche spiegato a chiare lettere che basterà un certificato di stato libero, in sostituzione del nulla osta del paese di origine, per tutelare i cittadini stranieri provenienti da Stati in cui l’omosessualità venga penalmente sanzionata o rappresenti causa di discriminazione.

Infine è possibile delegare ad assessori, consiglieri o privati cittadini (in possesso dei requisiti necessari per venire eletti consiglieri comunali) delle funzioni di ufficiale dello stato civile per celebrare le unioni civili, un pò come avviene per i  matrimoni ” tradizionali “.

E che, nel caso si scegliesse l’opzione (del tutto facoltativa) di prendere il nome del proprio partner, questo non comporterà alcuna modifica dei propri dati anagrafici.

Una grande vittoria, non solo per chi ama persone dello stesso sesso ma per tutti noi.

Perché rappresenta un grosso passo per ritrovare un pò d’umanità, dispersa chissà dove.

Perché possiamo davvero dire di essere tutti (un pò più) uguali di fronte a queste dannate leggi!

Oggi esiste un reale motivo per festeggiare ed a fanculo i bigotti, i razzisti e l’ignoranza che una volta tanto non l’ha avuta vinta.

 

 

 
 

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