Il culto de “Il Latte” al MIT

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“Mio adorato Il Latte, giuro eterna fedeltà soltanto a te. Ora, e per il resto dei miei giorni.”

Mi piace immaginarli così – quelli del MIT – mentre si svolgono le solenni celebrazioni del loro amato beniamino. D’altronde quando qualcosa di bizzarro accade nel mondo io sono qui per raccontarlo.

Il Latte del MIT
Qui potete ammirare The Milk in tutto il suo marroncino splendore.

Ma partiamo con ordine.

Per chi non lo sapesse con l’acronimo MIT (Massachusetts Institute of Technology) si fa riferimento all’Istituto di tecnologia del Massachusetts, una prestigiosa università di ricerca situata nel cuore di Cambridge, in Massachusetts (Stati Uniti).

La sede è provvista di un alloggio per gli studenti chiamato Random Hall, dove pascolano fior fior di individui dotati di menti geniali che – oltre a formarsi – sfornano idee altrettanto indispensabili per il progresso dell’umanità.

Bene, avendo compreso l’essenziale possiamo passare al fatto che ha “sconvolto” l’America.

Si fa per dire.

Nel lontano 1994 uno studente del MIT di Boston – chiamato Justin O. Cave – manifesta l’intenzione di preparare una Mac and cheese, tipico piatto della nazione a stelle e strisce.

Justin acquista il latte al posto del burro, a quanto pare un ingrediente solo all’apparenza essenziale per la realizzazione della pasta, ma per qualche ragione (a noi ignota) cambia idea e lascia perdere.

Da quel momento in poi ha inizio la lunga permanenza del latte in un luogo non ben precisato degli alloggi.

Dieci mesi e tanta pazienza, mi suggeriscono dalla regia.

Un lasso di tempo abbastanza lungo da permettere al cartone di latte sia di scadere sia di ospitare nuove forme di vita non ancora note al mondo.

Gli permette addirittura di acquisire una nuova dote, ossia quella di diventare color “caramello bruciacchiato”, considerata una celeberrima tonalità nell’universo della moda.

Dopo questa lunga attesa Il Latte – al quale riprendiamo ad attribuire tutte le maiuscole del caso – viene finalmente ritrovato dal suo proprietario.

Viene da sé che sarebbe stato scortese non organizzare una festa di compleanno in onore del fantomatico prodotto, ragion per cui si da il via alle danze all’interno del campus.

The Milk

Il Latte diventa così parte integrante della comunità: partecipa a vari concorsi (talvolta riuscendo persino a vincere), affronta la vita quotidiana insieme a tutti gli altri studenti e nel 1995 acquista talmente tanta popolarità da diventare la “divinità” del MIT.

Immaginate che laddove non poteva presenziare – per comprensibili ragioni – c’era un cospicuo numero di adepti pronto a rappresentarlo con l’apposita veste da brick di latte. Ovviamente.

Alla fine il supremo liquido viene messo in bella mostra nei corridoi dell’università, se non fosse che diventa quasi del tutto impossibile non accorgersi della “corrosione” dell’involucro e del nauseabondo odore che emette.

Poco prima che avvenga la catastrofe Il Latte viene travasato in un contenitore di plastica,venendo salvato da spazzatura sicura e dalla caduta di un mito.

Trasformatosi anche in una potenziale arma di distruzione di massa, è stato stipulato un accordo nel quale si promette di mantenere sempre la pace con le altre popolazioni del pianeta Terra.

Questa è la storia de Il Latte e (volendo) chiunque può andare a trovarlo alla Random Hall.

Lui accoglie a batteri aperti ogni pecorella smarrita.

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