Caviar d’aubergine – Il caviale di melanzane

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Questa è una storia dal gusto amaro ma profuma anche di amicizia.

È il 1906 quando Marie Curie (chimica e fisica polacca, conosciuta soprattutto come Maria Skłodowska) perde il marito Pierre Curie, che nell’attraversare un’affollata strada di Parigi scivola sotto un carro trainato dai cavalli e muore sul colpo.

Passano quattro lunghi anni da questo tragico incidente ed è il 1910.

Marie decide di riprendere in mano la sua vita dal punto in cui si era fermata e inizia una nuova relazione con Paul Langevin, un giovane docente francese che insegna fisica, separatosi di recente dalla consorte.

Sembra apparire tutto tranquillo se non fosse che alla futura ex moglie questo rospo non va giù e decide di vendicarsi.

Spedisce una persona di nascosto nella dimora in cui i due innamorati passano del tempo insieme per sottrarre le lettere d’amore che si scambiano.

L’intento è quello di passarle nelle spietate mani della stampa che prontamente, dopo aver spulciato per bene il materiale, dipinge subito la giovane Marie come “l’ebrea colpevole di aver distrutto una famiglia”.

Potete ben immaginare i risultati disastrosi di fronte a tali accuse.

La donna al ritorno da una conferenza a Bruxelles (nella quale incontra nientemeno che Albert Einstein) davanti casa sua trova una schiera di gente imbestialita pronta a gettarle addosso tutto il suo disprezzo.

Questi avvenimenti la costringono a prendere le sue figlie e rifugiarsi a casa di amici finché non si calmano le acque.

È proprio in quel momento che entra in scena Einstein.

Indignato per quelle sanguisughe della stampa, decise a infangare non solo la reputazione ma anche i sacrifici e tutto il lavoro svolto dalla Curie, scrive una lettera alla sua

collega per farle avere il suo appoggio.

La lettera che trovate di seguito è presente anche in “Albert Einstein. La sua vita, il suo universo“, a cura di Walter Isaacson (giornalista e scrittore statunitense).


«Stimatissima signora Curie,

non rida di me se Le scrivo senza avere nulla di ragionevole da dire. Ma sono talmente in collera per le maniere indecenti con cui il pubblico si sta ultimamente interessando a Lei, da sentire di dovere assolutamente dare sfogo a questo mio sentimento.

Ad ogni modo, sono convinto che Lei coerentemente disprezzi questa gentaglia, sia che questa elargisca ossequiosamente stima nei suoi confronti sia che tenti di soddisfare il proprio appetito per il sensazionalismo!

Mi sento spinto a dirle quanto io sia arrivato ad ammirare il suo ingegno, la sua energia e la sua onestà, e che mi sento fortunato ad aver avuto la possibilità di conoscerla di persona a Bruxelles.

Chiunque non appartenga a questa schiera di rettili è certamente felice, ora e anche prima, del fatto che abbiamo tra noi persone come Lei, e anche come Langevin, persone reali rispetto alle quali si prova il privilegio di essere in contatto.

Se la gentaglia dovesse continuare a occuparsi di lei, non legga quelle fesserie ma piuttosto le lasci ai rettili per cui sono state prodotte.

Con i miei più amichevoli ossequi a lei, Langevin e Perrin,

cordialmente,

A. Einstein. 

P.S. Ho determinato la legge statistica del moto della molecola biatomica nel campo di radiazione di Planck tramite una battuta comica, naturalmente rispettando il vincolo che la struttura del moto segua le leggi della meccanica classica. Tuttavia, la mia speranza che questa legge sia valida nella realtà è molto ridotta.»

Beh, nonostante la crudeltà e l’invidia altrui, ben presto lo scandalo di cui è stata accusata la Curie si trasforma solo in uno spiacevole ricordo, in più riceve il secondo Premio Nobel per la chimica grazie alla scoperta del polonio e del radio (il primo, per la fisica, l’aveva ricevuto nel 1903).

Fino ad oggi, Marie Curie, resta l’unica persona ad aver ricevuto ben due riconoscimenti in due settori differenti.

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

  • 2 melanzane viola
  • 1 spicchio d’aglio
  • 4 cucchiai di olio evo
  • succo di ½ limone
  • 1 cucchiaino raso di paprika dolce
  • menta o basilico q.b.
  • sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Tagliate a metà le melanzane e mettetele in ammollo in abbondante acqua salate per una mezz’oretta.

Passato questo tempo sciacquatele e sistematele su una teglia ricoperta di carta forno.

Infornate le melanzane a 180° per circa 40 minuti o fino a quando non risulteranno morbide.

Sfornatele e privatele della buccia.

Adagiate la polpa in un colino a maglie strette e pressatela per eliminare il liquido in eccesso quindi riponetela in un mixer.

Unite l’aglio schiacciato, l’olio, il succo di limone, la paprika, le foglie di menta e riducete il tutto a una crema omogenea.

Il caviale di melanzane si sposa bene con dei crostini piccanti o accompagnati dal pomodoro tagliato a cubetti. 

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