Involtini di sgombro

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Mi ricordo di un particolare aneddoto alle scuole elementari.

Era l’ora di Italiano se non erro. Forse una delle ultime ore di lezione, adesso non mi viene proprio in mente.

Fatto sta che ero distratta, come succedeva spesso in qualunque momento della giornata quando bussava quell’impellente necessità, prendevo carta e penna e scrivevo. Non importa cosa, l’importante era buttarci dentro tutto il mio mondo quando sentivo che quello che avevo intorno non mi faceva sorridere.

Dovevo sembrare particolarmente applicata perché la maestra se ne accorse e mi chiese di mostrarle quel foglietto.

Ovviamente io ero riluttante nel cedere alla sua richiesta, avevo cercato persino di oppormi ma alla fine glielo diedi.

Lei lesse attentamente i miei pensieri impressi su quel pezzetto di carta e abbandonando il suo sguardo severo mi disse che era davvero bello ciò che facevo e mi consigliò di mostrarlo anche agli altri.

Ovviamente non lo feci.

Arrabbiata e ferita nell’orgoglio, accartocciai quei pensieri e poi li strappai in mille pezzi mentre qualcuno dei miei compagni mi chiesero perché non potevo farlo leggere anche a loro.

Abbandonai la scrittura per un po’.

In verità quest’episodio non fu particolarmente rilevante ma se potessi rivedere oggi quell’insegnante, le direi grazie.

Grazie per avermi fatto capire che se abbiamo una passione che brucia dentro, non possiamo tenerla in gabbia.

In fondo non importa se qualcuno non riesce a capire o non riterrà importante ciò che hai da dire, bisogna farlo e basta. La passione siamo noi e dobbiamo coltivarla, se è ciò di cui non riusciamo a fare a meno, qualunque essa sia.

Comunque sia poi ricominciai a scrivere… mi ero creata addirittura un piccolissimo “ business “ tra amici nel quale vendevo le mie storie per poche lire e nonostante mi facesse una gran paura lasciare entrare qualcuno, mi accorgevo che l’ostacolo reale nasceva soltanto da me.

Coloro che avevo intorno, si accontentavano a spendere una monetina pur di avere un’altra fetta di fantasia.

Non era la necessità di sentirsi importanti, non è mai stata questione di “ avere successo “.

E’ che ci sei tu lì dentro in un modo o nell’altro e non posso spiegarvelo a parole. Tutti dovrebbero sperimentarla per capirla, tutto qui.

Nonostante questo nel periodo dei drammi adolescenziali, gli amori, le superiori, le delusioni, gli errori, e via discorrendo, ci separammo per un bel po’ di anni io e la mia necessità.

Soltanto un anno fa (o poco più), lei tornò da me.

Sotto le vesti di un ragazzo dai riccioli scompigliati, lo sguardo malinconico ed un sorriso che illuminava anche più del sole.

Ma di questo ne ho parlato tante volte e ormai ne è passata di acqua sotto i ponti.

Una più o meno breve storia di come ci siamo trovati e ormai, come potete notare ogni volta che passate di qui, da allora non ho più avuto voglia di smettere di scrivere.

Assecondate sempre le vostre passioni!  😉

 

Involtini di sgombro 02

 

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE):

  • 8 filetti di sgombro
  • 100 gr di pangrattato
  • 2 cucchiai di capperi sotto sale
  • 50 gr di pinoli
  • 2 – 3 spicchi d’aglio
  • 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
  • 2 cucchiai di olio evo
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • prezzemolo e sale q.b.

INOLTRE:

  • 10 – 12 pomodori ciliegini
  • 1 manciata di capperi

PREPARAZIONE:

 

Lavate accuratamente il pesce e privatelo della lisca, le interiora e la testa.

Preparate il ripieno tritando finemente l’aglio, le foglie di prezzemolo e i capperi.

Grattugiate la scorza del limone e condite il tutto con aceto, olio e sale.

Unite anche i pinoli e mescolate bene per ottenere un composto omogeneo.

Riempite i filetti di sgombro con 1 – 2 cucchiai di farcia, arrotolateli su se stessi ed inserite degli stuzzicadenti al centro.

Ultimate gli involtini con un filo di olio e qualche pizzico di sale.

Disponete anche i pomodorini tagliati a metà ed una manciata di capperi.

Infornate a 160° per circa 20 – 25 minuti.

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