Pagliette valdostane

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Sparì nuovamente e senza nemmeno rendermene conto ero arrivato quasi arrivato all’altro capo della corda. La salvezza, esclamai tra me e me.

In quell’istante l’Occhio di Ra spuntò alle mie spalle, travolgendomi.

Provai ad aggrapparmi alla corda ma sfuggì alla mia presa per un soffio, riuscii tuttavia ad aggrapparmi a lui. Iniziò a dimenarsi come un animale intrappolato. Tentava di liberarsi di me.

Urlava nella mia mente mentre stavamo inevitabilmente precipitando.

Dopo aver tentato di lottare, la fine stava davvero arrivando?

Bleenis.

Adesso ricordavo.

Eravamo in gita scolastica. Ci portarono in un museo ricco di reperti storici, leggende e pergamene provenienti dall’antico Egitto. Respiravamo l’Egitto ovunque.

Lei era stufa di stare a sentire la voce monotona della guida turistica del museo, totalmente incapace di coinvolgere un branco di ragazzini lì per lì più propensi a divertirsi che ad imparare seriamente qualcosa.

La nostra insegnante era distratta, così come al solito Bleenis mi prese per mano e mi trascinò via per curiosare in giro e soprattutto senza che nessuno che ci potesse proibire di toccare una mummia egizia risalente a chissà quanti anni fa!

Fu allora probabilmente che iniziai ad amare il suo spirito libero, sempre sopra le righe. Non rispettava mai le regole… ne creava di nuove. Molto più divertenti.

Continuavamo a bighellonare in giro ed io ero tutto intento a raccontare le mie storielle improvvisate, una di quelle che la facevano ridere a crepapelle. Qualche volta le vedevo persino spuntare una lacrima e si piegava tutta in una sorta di danza buffissima mentre mi diceva di smetterla perché stava ridendo da troppo tempo.

Insomma dopo un po’ mi accorsi che lei non mi stava ascoltando come faceva di solito, in verità non mi ero neanche accorto che non si trovava più accanto a me.

Aveva letteralmente il naso incollato contro una vetrinetta che custodiva una pergamena antichissima. Ecco dove avevo già visto quei geroglifici.

Accanto ad essa vi era un occhio. L’Occhio di Ra, simbolo di protezione e prosperità, si leggeva sul cartellone posto vicino.

Un amuleto che accompagnava i defunti oltrepassata la vita, costituito da un lungo sopracciglio ed un occhio dal quale si protraeva una spirale. A volte mancato dalle piume di un falco, sembianze acquisite dalla dea che lo personificava, altre volte da lacrime.

Lei continuava a fissarli completamente rapita. “Magari guardasse me così…”, mi era balenato distrattamente per la mente. Ma all’epoca non avevo dato molto peso alla cosa.

<< Jake, da grande farò l’archeologa! >>, esclamò battendo piano le mani come per esprimere il suo entusiasmo senza dare troppo nell’occhio.

Oh, un altro gesto tutto suo. Ormai li conoscevo a memoria.

Almeno quanto il fatto che avrebbe cambiato idea altre mille volte ma anche la sua incostanza era parte integrante del suo essere un po’ speciale ai miei occhi.

Da una parte c’era il mondo e dall’altra Bleenis. Ed era un’altra storia…

Tornai al presente. L’Occhio continuava a lottare con tutte le sue forze ma finimmo ugualmente nelle sabbie mobili.

Non c’era più nulla da fare ormai, venimmo inghiottiti.

Mi risvegliò il tonfo metallico di qualcosa che cadeva, l’Occhio di Ra era diventato poco più grande di una moneta.

Mi misi a sedere, la testa mi faceva male. Dovevo aver preso una bella botta.

Alla fine mi alzai.

Ero in una stanza vuota. C’era solo una porta. Un’altra.

Non mi restava che rimettere al suo posto la chiave e proseguire lungo questo insidioso tragitto…

(Map of the mind – Part VII)

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

  • 180 gr di farina 00
  • 100 ml di panna da cucina
  • 70 gr di burro
  • noce moscata e paprika dolce
  • 1 cucchiaino raso di sale

INOLTRE

  • 1 albume
  • 100 gr di fontina

PREPARAZIONE

Sciogliete il burro in un pentolino e lasciatelo intiepidire.

In una terrina versate la farina, disponetela a fontana e versatela panna, il burro, le spezie e il sale.

Lavorate brevemente, quel tanto che basta per avere un impasto compatto e uniforme.

Stendete la pasta con un mattarello fino ad avere una sfoglia dello spessore di circa 2 mm.

Ritagliate dei biscotti con un coppapasta rotondo, spennellate la superficie con un albume e cospargete la superficie con la fontina grattugiata.

Infornate a 180° per circa 15 – 20 minuti ( fino a quando non risulteranno leggermente dorati).

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