Storia di un Oscar

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L’Academy Award, più precisamente conosciuto come Premio Oscar, è una premiazione annuale molto attesa dalla maggior parte delle star di Hollywood.

Ma quanto ne sappiamo della notte degli Oscar che si terrà oggi?

Beh, per il sì e per il no, tiriamo fuori dalla busta un po’ di date!

Nacque nel 1927 dall’idea dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – un’organizzazione no-profit statunitense – per promuovere il cinema americano.

La cerimonia si tenne per la prima volta nel 1929 e durante una cena privata all’Hollywood Roosevelt Hotel venne assegnato il prestigioso riconoscimento al miglior film, regista e attore.

All’evento presero parte circa 270 persone, il biglietto aveva un costo di 5 dollari (ora sono 70) e vennero consegnati 15 premi in tutto.

All’epoca si usava annunciare i nomi dei vincitori circa tre mesi prima.

Le cose cambiarono nel 1930, anno in cui i giornalisti conobbero i nomi degli “eletti” soltanto alle 23.00 della notte della cerimonia.

A partire dal 1941 prese piede l’usanza di consegnare delle buste sigillate contenenti i nomi dei vincitori (anche la suspense vuole la sua parte).

Un premio simile meritava qualcosa di meglio di una semplice coppa, perciò Cecil Gibbons, il presidente dell’Accademia, disegnò una statuetta che stringeva tra le mani una spada e fu realizzata, nel 1928, dallo scultore George Stanley.

Il materiale utilizzato è sempre stato lo stesso: in principio era in bronzo, ma nel periodo del secondo conflitto mondiale dovettero ripiegare sul gesso. L’Oscar, in seguito, venne fabbricato con una particolare lega, composta da da rame, peltro, nichel, argento e infine placcata in oro 24 carati.

La statuetta pesava 3.8 chili, era alta 34 centimetri e tutt’oggi continua ad essere la stessa.

Ma perché si chiama Oscar?

Il motivo non è molto chiaro nemmeno a quelli dell’Academy Award of Merit.

Le teorie più diffuse sono varie.

Secondo alcuni iniziò ad essere chiamato così quando Margaret Herrick, divenuta direttrice della biblioteca dell’Academy negli anni Trenta, esclamò che la statuetta somigliava molto a suo zio (chiamato, appunto, Oscar).

Altri sostengono che nacque grazie all’attrice Bette Davis che – proprio come la direttrice – dichiarò che assomigliava al suo primo marito, Harmon Oscar Nelson.

Nonostante ciò non si sa con certezza quando e come iniziò ad essere utilizzato.

Ad ogni modo ora che sappiamo qualcosa di più sul conto della celebre notte degli Oscar, non ci resta altro da fare che preparare i popcorn e metterci comodi davanti alla tv.

Aggiornamento del lunedì:

Qui di seguito trovate tutti i vincitori degli Oscar 2019.

Miglior film
“Green Book” di Peter Farrelly

Regista 
Alfonso Cuarón con “Roma”

Attrice protagonista
Olivia Colman ne “La favorita”

Attore protagonista
Rami Malek in “Bohemian Rhapsody”

Attore non protagonista
Mahershala Ali in “Green Book”

Attrice non protagonista
Regina King in “Se la strada potesse parlare”

Miglior canzone
“Shallow”, tratta dal film “A Star Is Born di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt e Benjamin Rice

Colonna sonora
“Black Panther” di Ludwig Goransson

Sceneggiatura non originale
BlacKkKlansman di Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott e Spike Lee

Sceneggiatura originale

“Green Book” di Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly

Effetti visivi
“First Man – Il primo uomo” di Paul Lambert, Ian Hunter, Tristan Myles e J.D. Schwalm

Cortometraggio
“Skin” di Guy Nattiv

Cortometraggio documentario
“Period. End of Sentence.” di Rayka Zehtabchi e Melissa Berton

Cortometraggio animato
“Bao” di Domee Shi e Becky Neiman-Cobb

Film d’animazione
“Spider-Man: un nuovo universo” di Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman

Documentario
“Free Solo” di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi

Montaggio
“Bohemian Rhapsody”di John Ottman

Film straniero
“Roma” di Alfonso Cuarón

Suono 
“Bohemian Rhapsody” di Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali

Montaggio sonoro

Bohemian Rhapsody di John Warhurst

Fotografia
“Roma” di Alfonso Cuarón

Scenografia
Hannah Beachler per “Black Panther”

Costumi
Ruth E. Carter per “Black Panther”

Trucco e acconciature
Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia Dehaney per “Vice”

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