Torta al cacao con fichi secchi e pere

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A proposito di accostamenti insoliti: cosa succede quando il regno animale e quello dell’arte si uniscono?

In questo caso prendono in mano un pennello!  😆

The Biology Of Art di Desmon Morris parla di Congo, uno scimpanzé di 7 anni che, grazie a una serie di stimoli comportamentali, riuscì a realizzare circa 400 quadri astratti.

Una scoperta davvero sensazionale nella storia dell’uomo che spazza via la convinzione che un animale non sia in grado di avere coscienza di sé o capacità simili alle nostre.

Congo si è dimostrato talmente entusiasta che nel momento in cui gli vengono tolti gli strumenti per dipingere inizia a urlare finché non gli vengono restituiti.

Non a caso molti pittori si dimostrarono interessati ad acquistare o scambiare dei quadri.

Pensate che una delle opere gli fruttò addirittura 25.000 sterline.

Un altro esempio concreto è quello della gorilla Koko, nota soprattutto per la sua capacità di comunicare con il linguaggio dei segni, in grado di esprimere su una tela sentimenti quali l’amore o la tristezza.

E come dimenticare la dolce Siri degli anni Ottanta, un’elefantessa newyorchese che disegnava sul terreno tenendo un sasso con la proboscide.

Quando scoprirono il suo talento venne subito messa all’opera.

Infatti alcuni dei suoi lavori vennero spediti al critico d’arte Jerome Witkin, ma senza metterlo al corrente del fatto che l’artista in questione aveva quattro zampe.

La sua reazione fu la seguente:

«Eccezionali, emana da questi quadri una forza positiva e ricca di tensione, così controllata da risultare incredibile. È un’opera così delicata, così intensa.»

Insomma con il passare del tempo è stato ampiamente dimostrato che gli animali, se stimolati nel modo giusto e soprattutto senza forzature, sono pieni di risorse.  🙂

Beh, i nostri amici pelosetti riescono sempre a sorprenderci in maniera straordinaria.

Buon weekend a bipedi e quadrupedi!

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

  • 200 gr di farina 00
  • 150 gr di zucchero di canna
  • 100 ml di latte di avena
  • 100 ml di acqua
  • 5 – 6 fichi secchi
  • 1 pera kaiser
  • 2 cucchiai di sciroppo d’acero
  • 20 gr di cacao amaro
  • 90 ml di olio di semi
  • 10 gr di cremor tartaro
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

PER LA COPERTURA

  • 100 gr di cioccolato fondente al 75%
  • 30 ml di panna vegetale

PER GUARNIRE

  • fichi secchi q.b.
  • mandorle a lamelle q.b.

PREPARAZIONE

Frullate i fichi e la pera in un mixer riducendoli ad una purea.

Unite il latte, l’acqua, l’olio, lo sciroppo d’acero e l’estratto di vaniglia quindi frullate ancora il composto per pochi secondi.

In una terrina lavorate tutti gli ingredienti secchi ovvero la farina, il cacao amaro, lo zucchero di canna, il lievito e il sale.

Incorporate i due impasti e amalgamate bene.

Oliate e infarinate una tortiera (se volete utilizzare uno stampo in silicone potete omettere questo passaggio) e versatevi il composto.

Infornate a 180° per circa 20 – 25 minuti.

Nel frattempo sciogliete il cioccolato fondente e la panna a bagnomaria.

Lasciate intiepidire i due ingredienti per un paio di minuti quindi versate la glassa sulla torta ormai fredda.

Decorate la torta con dei fichi tagliati a fette e una manciata di mandorle a lamelle precedentemente tostate in un padellino antiaderente.

Lasciate rassodare la glassa a temperatura ambiente per un’oretta prima dell’assaggio.

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