Vita da Pi greco

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Quella che si celebra oggi è una ricorrenza particolare: quella del Pi greco (π).

Un numero importante perché coinvolge la matematica, la scienza e pensate un po’, pure la vita quotidiana!

A scuola ci hanno insegnato che questo piccolo quanto necessario “simbolo” serve a calcolare l’area di un cerchio ovvero il rapporto tra la sua circonferenza ed il diametro.

Per definizione è una costante matematica che in parole più semplici si trasforma in “un numero che ha un valore definito esattamente”.

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 7067: non sto dando i numeri bensì sono le prime 100 cifre che compongono il Pi greco.  😆 

Ma la reale composizione risulta essere infinita!

Il termine in questione deriva dalla parola greca περίμετρος (perimetros) cioè perimetro, per restare in tema.

Per risalire alla storia del Pi greco avremmo bisogno di tornare a circa 4mila anni fa.

I primi ad averlo utilizzato furono i Babilonesi, trasformandolo in 3,125.

In ordine poi arrivarono gli antichi Egizi che lo interpretarono come 3,1605 ed infine i Cinesi che lo fecero diventare un 3.

Si susseguirono molti storici e matematici fino ad arrivare alla tecnologia moderna che attualmente ha calcolato

5 mila miliardi di numeri (la situazione si complica, eh?).

Tuttavia l’incasinato Pi greco venne celebrato per la prima volta nel 1988 grazie al fisico statunitense Larry Shaw.Lerry

La manifestazione prevedeva un corteo circolare attorno ad uno degli edifici dell”Exploratorium (un museo interamente dedicato alla scienza) di San Francisco e la vendita di torte rigorosamente decorate con le cifre decimali del Pi greco!

Abbiamo dunque appreso che si tratta di una festività degli Stati Uniti ed anche il giorno non è casuale: dal momento che gli americani utilizzano le date in formato “mese/giorno”, il 14 marzo si trasforma in 3/14 ovvero le prime tre cifre del celebre π.

 

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