Le panelle dolci di Santa Lucia

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Quella di Santa Lucia è una ricorrenza molto sentita sia in Italia che nel resto del mondo.

Secondo la tradizione la martire cristiana viene riconosciuta come protettrice della vista per due ragioni: il primo – quello più semplice – è dovuto al suo nome, poiché l’etimologia latina del suo nome è Lux (Luce).

Santa Lucia di Jacopo Palma il Giovane
Santa Lucia di Jacopo Palma il Giovane

Il secondo pare derivare dalla volontà del Signore di cavargli gli occhi e poi restituirglieli subito dopo (non sono riuscita a trovare altro a tal proposito).

Il 13 dicembre è noto anche come il giorno più corto dell’anno, non a caso gli svedesi celebrano il solstizio d’inverno, chiamato Luciadagen, proprio oggi.

Nell’antico calendario giuliano l’inverno arrivava tra il 12 e il 13 dicembre (questo fino al 4 ottobre 1582). In seguito però la Chiesa cattolica decise di utilizzarne uno nuovo – introdotto da Papa Gregorio XIII – ovvero il calendario gregoriano, in quanto veniva considerato più attendibile del precedente.

I mesi erano 12, andavano dai 28 ai 31 giorni e in un anno c’erano 365 giorni. Il solstizio d’inverno non cadeva più in quella data, ma la memoria di Santa Lucia è rimasta ancorata a quella data, in quanto rappresentava e rappresenta anche un simbolo di luce in un periodo in cui il buio arriva presto. 

Per noi invece resta invariato, il 22 dicembre, quando il Sole si piazza sopra la testa del Tropico del Capricorno.

Suvvia, non perdiamoci in nozioni che ci ripetevano a scuola fino a farci perdere il lume della ragione!

Il culto di Santa Lucia è (ovviamente, risponderei a me stessa) molto diffuso anche nel palermitano.

Pare, infatti, che questa data abbia un significato molto particolare per il capoluogo della Sicilia: il 13 dicembre si ricorda la fine della carestia del 1646, anno in cui approdò in porto un bastimento carico di grano e di conseguenza un miracolo attribuito alla santa.

Ecco perché oggi a Palermo nessuno prepara prodotti a base di farina ottenuta dai cereali, come pane o pasta.

Panelle dolci
Ph: Giulio Marguglio

Io son catanese ma preparo lo stesso con piacere le panelle dolci, fatte esclusivamente con farina di ceci e ripiene di ricotta zuccherata e gocce di cioccolato. Possono essere anche rotonde e ripiene di crema pasticcera.

Unica nota dolente da segnalare: le dimensioni devono essere almeno il doppio di quelle che ho fatto io.

Le panelle dolci di Santa Lucia

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE)

  • 300 di farina di ceci
  • 1 tuorlo + 1 uovo
  • 75 di burro
  • 80 g di zucchero semolato
  • 2 g di bicarbonato di sodio
  • 160 ml di acqua
  • 1 pizzico di sale

PER IL RIPIENO

  • 250 g di ricotta*
  • 50 g di zucchero a velo*
  • 50 g di gocce di cioccolato

PER COMPLETARE

  • zucchero semolato q.b.
  • cannella in polvere q.b.

*Utilizzate una tipologia non troppo acquosa.

*Potete anche aumentare la dose (a me non piace troppo zuccherina).

PREPARAZIONE

In una casseruola mettete a bollire l’acqua insieme al burro, lo zucchero e il sale.

Non appena sfiora il bollore aggiungete tutta in una volta la farina e lasciatela cuocere mescolando di tanto in tanto finché non si stacca dalle pareti.

A quel punto trasferite l’impasto nella ciotola della planetaria munita di frusta e, poco per volta, aggiungete il tuorlo e il bicarbonato.

Azionatela per pochi minuti a bassa velocità.

Lasciate raffreddare il composto per poi stenderlo (sul piano di lavoro infarinato) con un mattarello fino a raggiungere uno spessore di 2 – 3 mm. Ritagliate dei dischi con un coppapasta di 10 cm di diametro.

Preparate il ripieno mescolando la ricotta con lo zucchero a velo e le gocce di cioccolato.

Disponete un cucchiaio di farcia al centro di metà della pasta, spennellate i bordi con un uovo leggermente sbattuto e richiudete formando una mezza luna.

Friggete le panelle in abbondante olio bollente. Subito dopo passatele in un mix di cannella e zucchero.

Note

Esiste una variante delle panelle dolci realizzata con della crema pasticcera.

In tal caso però dovete sovrapporre due dischi.

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