La festa della donna e il comfort food

Fin da bambina sono stata abituata a non far distinzione tra maschi o femmine.

Se eri un giovincello simpatico con cui poter giocare e progettare monellerie, a me andavi benissimo.

Crescendo è sempre stata la stessa cosa.

In linea di massima abbiamo tutti due occhi, due gambe e due braccia. Qualche organo diverso e – per certi versi – anche modi differenti di approcciarsi alle cose.

Ma non per forza.

Capirete quindi che se non fosse per quei gesti direttamente proporzionali alla nostra voglia di dire “ti ho pensato”, preferisco lasciare all’otto marzo il diritto di essere una ricorrenza e non un modo per ricordarmi di essere donna o di voler bene a quelle che fanno parte del mia quotidianità.

E’ davvero necessario ripetere ogni anno la stessa tiritera?

Credo proprio di no. 😉

Ordunque veniamo ai fatti degni di nota di oggi.

Giornata internazionale della donna

La versione più ricorrente – diffusasi dopo il secondo conflitto mondiale – sostiene che la festa della donna è sta istituita per commemorare la morte di oltre cento operaie a causa di un incendio, avvenuto l’8 marzo 1908, in una fittizia fabbrica di camicie Cotton di New York.

In verità pare che questo tragico evento faccia riferimento all’edificio newyorchese della Triangle Waist Company, dove persero la vita 123 donne e 23 uomini. Era il 25 marzo 1911.

Secondo altri è da ricondurre a uno sciopero di operaie tessili – tenutosi sempre a New York l’8 marzo del 1857 – soffocato con brutalità dalle forze dell’ordine.

Negli Stati Uniti la giornata della donna si celebrò ufficialmente il 28 febbraio 1909, lo stesso anno in cui ventimila donne scesero in piazza per rivendicare i propri diritti di lavoratrici ed esseri umani. Senza dimenticare che anche a loro spettava avere voce in capitolo quando si doveva votare.

Alcuni paesi europei però scelsero date diverse: in Svizzera, Danimarca, Austria e Germania avvenne per la prima volta il 19 marzo 1911.

In Russia si tenne il 3 marzo 1913, ma fu sospesa a causa dell’avanzare della prima guerra mondiale.

Tra scioperi, conferenze e conflitti bellici, bisognerà aspettare fino a dicembre del 1977, quando l‘ONU stabilì definitivamente che l’8 marzo doveva essere dedicato alla “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale“.

Il simbolo della festa della donna comparve per la prima volta nel 1946.

Ebbene la scelta ricadde sulla mimosa per un semplice motivo: serviva un fiore di stagione che al tempo stesso fosse anche economico.

Comfort food vieni a noi

Un po’ di cibo consolatorio è sempre cosa gradita.

Il comfort food è quel bisogno emotivo di ricevere una “coccola istantanea” e spesso rappresenta pure un momento per passeggiare sul viale dei ricordi d’infanzia.

Comfort Food by Monica Ramos

Così ho pensato di tirar fuori dal pentolone qualcosa di buono, non troppo complesso nella preparazione e che sappia cullare il nostro cuore.

Fatta eccezione per la torta mimosa (un po’ più impegnativa).

Ma forse ancor più apprezzata dei fiori che ci vengono donati. 

Crocchette di zucchine e stracchino

Patate alla tedesca

Blinis al pomodoro senza glutine con pesto alla genovese

Dahl – La zuppa indiana di lenticchie rosse

Gözleme – pasta (non) lievitata turca ripiena di spinaci e feta

Bocconcini di pane con cipolle rosse caramellate

Hamburger di seitan e cime di rapa

Brownies al limone

Torta mimosa – Classica e veg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *